SvizzeraIl parere dell’esperto: «Il caro vecchio Ju volerà ancora tra 50 anni»
Silvana Guanziroli
7.8.2018
Gli aerei della Ju-Air
L’aviazione svizzera aveva fatto l’acquisizione dello Ju-52 A-702, alias HB-HOT, nel 1939. Dopo la guerra, Swissair ha utilizzato l’apparecchio fino al 1982, anno in cui quest’ultimo è stato ripreso da JU-Air. In questa foto d'archivio, si può vedere l’apparecchio che sorvola Zurigo nel 2012.
Immagine: WikiCommons/Roland zh
L'A-702, noto anche come HB-HOT, era relativamente noto. In particolare, il Ju-52 è stato visto come aereo nazista nel film «Operazione Valchiria», che racconta la storia del colonnello tedesco Claus von Stauffenberg, e nel film «Dove osano le aquile». In questo thriller di spionaggio del 1968, sfoggiava l’equipaggiamento mimetico invernale delle forze aeree svizzere, come in questa foto d'archivio del 1984.
Immagine: WikiCommons/Roland zh
Una foto del luogo dove si è schiantato lo storico Ju-52, sopra Flims (Canton Grigioni).
Immagine: Keystone
Fino ad ora, JU-Air ha utilizzato tre velivoli di tipo Ju-52.
Immagine: Keystone
Anche se la causa dell’incidente non è ancora stata determinata, l’analisi del luogo dell’incidente ha permesso di trarre qualche conclusione: «Il velivolo si è schiantato al suolo in verticale a una velocità relativamente elevata», ha dichiarato Daniel Knecht del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI).
Immagine: Keystone
Fondamentalmente, l’età di un aereo non influisce per nulla sulla sua sicurezza, ha aggiunto Daniel Knecht riguardo l’incidente dell’aereo Ju-52 a Flims (GR).
Immagine: Keystone
Kurt Waldmeier, il capo della compagnia aerea JU-Air, ha assicurato che i due piloti che si trovavano a bordo del velivolo al momento dei fatti erano particolarmente esperti.
Immagine: Keystone
In seguito all’incidente, la compagnia aerea JU-Air ha interrotto le sue attività fino a nuovo ordine.
Immagine: Keystone
In tutto, 20 persone hanno perso la vita nell’incidente di sabato: 17 passeggeri e tre membri dell’equipaggio.
Immagine: Keystone
L’organizzazione responsabile della compagnia JU-Air non è altri che l'Associazione degli amici delle Forze Aeree Svizzere. Negli anni 80, quest’ultima ha rilevato i tre apparecchi mandati in pensione dall’aviazione svizzera.
Immagine: Keystone
I velivoli di JU-Air sono utilizzati soprattutto per sorvolare le Alpi.
Immagine: Keystone
È stato un aereo di questo modello a schiantarsi nel Canton Grigioni. L'apparecchio può accogliere fino a 20 persone (archivio).
Immagine: Keystone
Lo Junkers Ju-52 costruito nel 1939 apparteneva all’azienda JU-Air, specializzata nell’organizzazione di itinerari in aereo.
Immagine: Keystone
In un primo tempo, le autorità hanno preferito non dare alcuna indicazione rispetto alle possibili cause dell’incidente.
Immagine: Keystone
Gli aerei della Ju-Air
L’aviazione svizzera aveva fatto l’acquisizione dello Ju-52 A-702, alias HB-HOT, nel 1939. Dopo la guerra, Swissair ha utilizzato l’apparecchio fino al 1982, anno in cui quest’ultimo è stato ripreso da JU-Air. In questa foto d'archivio, si può vedere l’apparecchio che sorvola Zurigo nel 2012.
Immagine: WikiCommons/Roland zh
L'A-702, noto anche come HB-HOT, era relativamente noto. In particolare, il Ju-52 è stato visto come aereo nazista nel film «Operazione Valchiria», che racconta la storia del colonnello tedesco Claus von Stauffenberg, e nel film «Dove osano le aquile». In questo thriller di spionaggio del 1968, sfoggiava l’equipaggiamento mimetico invernale delle forze aeree svizzere, come in questa foto d'archivio del 1984.
Immagine: WikiCommons/Roland zh
Una foto del luogo dove si è schiantato lo storico Ju-52, sopra Flims (Canton Grigioni).
Immagine: Keystone
Fino ad ora, JU-Air ha utilizzato tre velivoli di tipo Ju-52.
Immagine: Keystone
Anche se la causa dell’incidente non è ancora stata determinata, l’analisi del luogo dell’incidente ha permesso di trarre qualche conclusione: «Il velivolo si è schiantato al suolo in verticale a una velocità relativamente elevata», ha dichiarato Daniel Knecht del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI).
Immagine: Keystone
Fondamentalmente, l’età di un aereo non influisce per nulla sulla sua sicurezza, ha aggiunto Daniel Knecht riguardo l’incidente dell’aereo Ju-52 a Flims (GR).
Immagine: Keystone
Kurt Waldmeier, il capo della compagnia aerea JU-Air, ha assicurato che i due piloti che si trovavano a bordo del velivolo al momento dei fatti erano particolarmente esperti.
Immagine: Keystone
In seguito all’incidente, la compagnia aerea JU-Air ha interrotto le sue attività fino a nuovo ordine.
Immagine: Keystone
In tutto, 20 persone hanno perso la vita nell’incidente di sabato: 17 passeggeri e tre membri dell’equipaggio.
Immagine: Keystone
L’organizzazione responsabile della compagnia JU-Air non è altri che l'Associazione degli amici delle Forze Aeree Svizzere. Negli anni 80, quest’ultima ha rilevato i tre apparecchi mandati in pensione dall’aviazione svizzera.
Immagine: Keystone
I velivoli di JU-Air sono utilizzati soprattutto per sorvolare le Alpi.
Immagine: Keystone
È stato un aereo di questo modello a schiantarsi nel Canton Grigioni. L'apparecchio può accogliere fino a 20 persone (archivio).
Immagine: Keystone
Lo Junkers Ju-52 costruito nel 1939 apparteneva all’azienda JU-Air, specializzata nell’organizzazione di itinerari in aereo.
Immagine: Keystone
In un primo tempo, le autorità hanno preferito non dare alcuna indicazione rispetto alle possibili cause dell’incidente.
Immagine: Keystone
L’incidente dello Ju-52, avvenuto sabato scorso, in cui sono morte 20 persone, ha sconvolto l’aviazione svizzera. Tuttavia, gli specialisti non vogliono sentir parlare della fine di quest’aereo da collezione. «Questi aerei sono concepiti per essere particolarmente robusti, spiega Sepp Moser. Potranno ancora volare tra 50 anni.»
Un compito difficile attende gli inquirenti. Sabato, 20 persone hanno perso la vita nell’incidente del Ju-52 sul Piz Segnas. I passeggeri ritornavano da un weekend in Ticino. Per il momento, nulla lascia sperare che l’indagine sarà risolta rapidamente.
Il velivolo coinvolto nell’incidente aveva già 79 anni e non conteneva né la scatola nera né il registratore di bordo. «Attualmente, nulla permette di determinare chiaramente la causa dell’incidente», ha dichiarato lo specialista dell’aviazione e giornalista di Zurigo Sepp Moser (72 anni).
Tuttavia, per il momento Sepp Moser non pensa che bisogna cercare la causa del problema nell’età dell’aereo. «Gli apparecchi della JU-Air sono progettati per essere particolarmente robusti. In più, sono stati manutenuti sempre molto bene», spiega. Lui stesso ha viaggiato a più riprese a bordo di uno « Ju».
«Pilotare uno Ju-52 non è un gioco da ragazzi»
«Non penso che l’usura dei materiali abbia qualcosa a che vedere con quest’incidente. Sono convinto che questi aerei potranno volare ancora fra cinquant’anni. Non esiterò a risalire a bordo di questo aereo quando si ripresenterà l’occasione.»
Ne deriva allora che non si può mettere quest’apparecchio tra le mani di qualunque pilota. «Pilotare un Ju-52 non è per niente un gioco da ragazzi. Si potrebbe paragonare questo esercizio alla guida di un vecchio camion senza direzione assistita. Alla fine del volo, il pilota sente chiaramente gli sforzi fisici e psichici a cui è stato sottoposto.»
I piloti non hanno scelto di cambiare itinerario
Secondo le prime considerazioni, il velivolo si è schiantato al suolo in verticale, cosa che lascia pensare che l’aereo sia stato vittima di un fenomeno di stallo aerodinamico. Il calore persistente potrebbe essere stato all’origine dell’incidente, anche se Sepp Moser considera che si tratti per il momento di una spiegazione un po’ troppo banale.
«I piloti erano uomini con molta esperienza che sapevano molto bene quali ripercussioni poteva avere il caldo sull’altitudine-densità», spiega. «Infatti, prima del decollo, i piloti hanno l’abitudine di effettuare dei calcoli basati sul meteo, che permettono loro di determinare l’itinerario di volo.»
Per lui, una cosa è chiara: «Se il calore non avesse permesso di sorvolare il Piz Segnas, i piloti avrebbero preferito passare dalla valle del Reno per poter proseguire in seguito la loro rotta verso Dübendorf.» Tuttavia, anche lo specialista dell’aviazione deve suo malgrado riconoscerlo: «Sfortunatamente non possiamo escludere alcuna causa per il momento, neppure l’errore umano.»
Martedì sera a Basilea, sul Reno, una nave-cisterna vuota ha colpito un muro sulla sponda a causa di un problema al motore. Il capitano dell'imbarcazione e i tre marinai a bordo non hanno riportato ferite dopo la collisione. Sia la nave-cisterna, battente bandiera tedesca, che la sponda del fiume hanno subito gravi danni materiali.
Immagine: Justiz- und Sicherheitsdepartement Kanton Basel-Stadt
Dopo aver notato problemi tecnici al suo veicolo, un autista di camion si è fermato lungo il marciapiede della Hauptstrasse a Niedergösgen, nel Canton Soletta. Avvertito da un passante che il suo mezzo aveva preso fuoco, l'uomo è saltato fuori immediatamente. All'arrivo dei pompieri il camioncino era completamente avvolto dalle fiamme. La facciata dell'edificio che si trova accanto al luogo dell'incendio ha subito danni materiali che ammontano a diverse migliaia di franchi.
Immagine: Kapo SO
A Niederuzwil, nel Canton San Gallo, Il tragitto in auto di un giovane di 19 anni si è bruscamente interrotto contro una ringhiera. Secondo la polizia cantale di San Gallo, i danni materiali superano largamente i 100'000 franchi.
Immagine: Kapo SG
Durante un temporale a Hölstein, nel Canton Basilea Campagna, un fulmine ha colpito una stalla e ucciso un bovino. Gli altri animali ne sono usciti indenni. I pompieri sono riusciti a spegnere rapidamente un incendio covante innescato dal lampo.
Immagine: Kapo BL
Fuga d'aria: recentemente, a San Gallo, cinque auto si sono ritrovate con uno pneumatico bucato. La polizia cantonale è alla ricerca di testimoni.
Immagine: Kapo St.Gallen
A Lungern, nel Canton Obvaldo, un veicolo ha preso fuoco in seguito allo scontro con altri quattro mezzi. Miracolosamente nessuno è rimasto ferito.
Immagine: Keystone
Più di un centinaio di persone, a cavallo e a piedi, partecipano alla tradizionale processione dell'Ascensione nei dintorni di Beromünster con un clima primaverile.
Immagine: Keystone/Urs Flüeler
La strada del Passo del San Gottardo è stata riaperta al traffico per la stagione estiva.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Divertimento all'ennesima potenza: è quanto si potrà sperimentare da questa estate sul Fräkmüntegg. L'offerta molto gettonata di parchi avventure e tende fra gli alberi si sta sviluppando. Il «Dragon Glider» è un'attività unica in Svizzera. Il nuovo «Wipfelpfad» è particolarmente gratificante e ricco di esperienze. E là dove si trovava il Fräkmüntalp, ora c'è il Drachenalp. La cerimonia di apertura si svolgerà il 16 giugno 2019.
Immagine: Keystone/PPR/Pilatus-Bahnen AG
Un uomo trasporta delle merci fino alla locanda di montagna Alter Säntis in occasione della riapertura della funivia del Säntis a Schwägalp. La struttura ed un ristorante nei paraggi sono stati colpiti da due valanghe nel mese di gennaio. Un pilone è rimasto danneggiato provocando l'interruzione del servizio.
Immagine: Keystone/Gian Ehrenzeller
A Lyss (Canton Berna) è stata recentemente inaugurata una rotatoria che assomiglia al piatto di un giradischi con un vinile sopra. Non si sa ancora se il bizzarro rivestimento produca per magia anche della musica.
Immagine: Keystone
Audaci acrobazie: al salone dei veicoli classici «Swiss Classic World» di Lucerna, alcuni motociclisti tentano di percorrere il muro della morte battezzato «Motodrom» alla guida del loro bolide da collezione.
Immagine: Keystone
Uno dirige e tutti gli altri suonano: sul Pilatus Kulm, un centinaio di musicisti celebra l'apertura della stagione estiva.
Immagine: Keystone / PPR / Stefan Haenni
Un elicottero Super Puma dell'esercito svizzero partecipa ad uno spettacolo aereo in occasione dei festeggiamenti per l'80° anniversario della base aerea di Emmen.
Immagine: Keystone/Urs Flüeler
Scorcio della Sala Giacometti appena restaurata nell'edificio amministrativo Amtshaus I di Zurigo, utilizzata dal dipartimento della sicurezza. Grazie alla nuova illuminazione a LED, questo bene culturale d'importanza nazionale risplende nuovamente di mille fuochi.
Immagine: Keystone/Walter Bieri
Violento frontale tra un'automobilista che, per ragioni ancora da chiarire, viaggiava contromano fra Zufikon e Berikon (Canton Argovia) e un'auto che procedeva nel corretto senso di marcia. La donna di 37 anni ha riportato graffi, contusioni e costole rotte. Il conducente dell'altra auto, un giovane di 29 anni, ne è uscito invece solo con qualche ecchimosi e leggere contusioni.
Immagine: Kantonspolizei Aargau
Raoni Metuktire (a sinistra), capo della tribù dei Kayapos, consegna a Sami Kanaan, sindaco di Ginevra, una mazza da guerra tradizionale. Raoni Metuktire rappresenta i gruppi etnici autoctoni del Brasile, minacciati dallo sfruttamento e dalla deforestazione della foresta tropicale in Amazzonia.
Immagine: Keystone
Hakuna Matata! L'influencer Sara Leutenegger posa su di un affascinante affresco 3D dell'artista svizzero Patrick Wehrli di Redl.ch nella stazione centrale di Zurigo. L'affresco mostra uno scorcio di Disneyland Paris, dove si svolgerà il Festival del Re Leone e della Giungla da fine giugno al 22 settembre.
Immagine: Keystone
La fotografa Heidi Hostettler si immerge nello stagno del Monumento del leone a Lucerna nell'ambito della sua serie di esibizioni «20:21». È dal novembre 2018 che la donna scatta fotografie nello stagno per la sua esposizione prevista per ottobre 2019.
Immagine: Keystone
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