Agricoltura e ambienteLa pecora dell'Engadina a protezione dei pascoli alpestri
pl, ats
5.4.2022 - 14:05
L'ontano verde invade i pascoli alpestri ricchi di specie. Uno studio di Agroscope e del Politecnico federale di Zurigo ha mostrato come razze rustiche di ovini e i caprini possano arrestare l'avanzamento del bosco.
pl, ats
05.04.2022, 14:05
05.04.2022, 14:18
SDA
La tradizionale pecora dell'Engadina è particolarmente ghiotta di ontano verde, lo danneggia efficacemente e protegge così i preziosi pascoli alpestri, secondo uno studio pubblicato sul «Journal of Applied Ecology».
L'ontano verde è sempre più diffuso sui pascoli alpestri. Negli ultimi 30 anni, circa il 7 per cento dei pascoli alpestri svizzeri è scomparso a causa dell'avanzamento del bosco – una superficie equivalente a quella del Cantone di Sciaffusa, scrive Agroscope in una nota.
Sono così andati persi habitat ricchi di specie e preziosi pascoli. Per molti secoli, le capre sono state i principali animali da pascolo sulle Alpi. Siccome rimuovono la corteccia dell'ontano verde, impediscono efficacemente l'avanzamento del bosco. Per l'agricoltura moderna, tuttavia, l'allevamento caprino ha ormai perso attrattiva, a vantaggio quasi esclusivo di quello bovino e ovino.
Esperimento a 2000 metri di altitudine
La soluzione potrebbe arrivare dalla pecora dell'Engadina, stando allo studio realizzato dai ricercatori guidati da Manuel Schneider su un alpeggio engadinese. Grazie a dei collari GPS, sono state monitorate razze rustiche di bovini, ovini e caprini per scoprire se prediligevano gli arbusti o i pascoli aperti. I ricercatori hanno inoltre misurato i danni provocati dagli animali sugli arbusti.
La scoperta sorprendente ha riguardato il comportamento delle pecore dell'Engadina – una razza ovina rustica grigionese. In genere si presume che le pecore non arrechino praticamente alcun danno agli arbusti. La razza engadinese ha invece dato prova di una straordinaria predilezione per la corteccia dell'ontano verde e ha provocato danni molto più gravi agli arbusti rispetto alle capre.
I risultati hanno inoltre mostrato come i danni provocati dai bovini sugli ontani verdi siano ridotti. Sebbene mangino le foglie verdi della pianta e calpestino i giovani arbusti, i bovini non riescono a rimuovere la corteccia.
I ricercatori sono anche riusciti a dimostrare che le capre e le pecore dell'Engadina si spingono in profondità tra gli ontani verdi, mentre i bovini rimangono solo sul limitare dei cespugli e prediligono i pascoli aperti. Ecco perché per la cura del paesaggio sui pascoli alpestri invasi da arbusti risultano particolarmente indicate razze rustiche di ovini e caprini.
Pascoli alpestri preservati
La dottoressa Caren Pauler, co-autrice dello studio appena pubblicato, sottolinea nella nota: «I nostri esperimenti dimostrano quanto siano importanti gli animali da reddito adeguati alle condizioni locali. Le razze rustiche tradizionali producono carne e latte in quantità ridotte, ma sono in grado di respingere l'avanzamento del bosco sulle superfici che non sono più meccanizzabili. In questo modo, preservano la bellezza e la biodiversità dei pascoli alpestri». Ecco perché è importante tornare a un utilizzo più intensivo di queste razze tradizionali, sebbene siano meno produttive.
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