Entomologia Le api, possibile soluzione per allontanare gli elefanti dall'uomo

AFP

25.7.2018

La memoria dell'elefante gli permette di non dimenticarsi della puntura di un'ape. Così, la specie è ormai in grado di identificare l'odore degli insetti per poter fuggire da essi. Ciò potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri tra i pachidermi e gli esseri umani.

I suoi occhi e la sua pelle, estremamente sensibibili, rendono gli elefanti particolarmente vulnerabili alle punture dolorose. È per questo che alcuni ricercatori pensano che l'elefante d'Africa (Loxodonta africana) abbia imparato nel corso dei secoli a riconoscere gli effluvi rilasciati dalle api quando queste sono impaurite e pronte a colpire con il loro pungiglione.

Gli scienziati ritengono che questa capacità possa essere utilizzata per dissuadere gli elefanti dall'avvicinarsi alle zone a maggiore rischio di presenza degli insetti, come ad esempio i campi coltivati.

Nel corso di un test durato tre mesi nel parco nazionale Kruger, in Sudafrica, i ricercatori hanno appeso dei calzini contenenti feromoni di api, ovvero le sostanze chimiche rilasciate da queste ultime quando l'alveare è giudicato in pericolo.

Il risultato è stato che 25 dei 29 elefanti che si sono avvicinati «hanno mostrato i segni tipici di un alto grado di vigilanza e, alla fine, si sono allontanati con calma», si legge nel rediconto pubblicato dalla rivista Curret Biology.

Per assicurarsi che gli elefanti abbiano reagito all'odore delle api e non semplicemente alla presenza dei calzini, gli scienziati ne hanno quindi appesi altri non contenenti feromoni. In questo caso, i pachidermi si sono mostrati curiosi, arrivando a volte a staccarli e a mangiarli.

Alcuni agricoltori africani hanno già cominciato a disporre degli alveari sulle loro proprietà, al fine di proteggerle dagli elefanti.

«Le nostre conclusioni si aggiungono a quelle di precedenti studi che hanno dimostrato come alveari attivi possano allontanare i pachidermi dalle colture. Ma si tratta di qualcosa che potrebbe essere difficile da attuare su larga scala», ha commentato Mark Wright, docente di Entomologia presso l'università delle Hawaii.

«Speriamo di estendere questo lavoro grazie a nuovi strumenti, al fine di ottenere una gestione sostenibile e passiva degli spostamenti di elefanti», ha aggiunto.

Follie del regno animale

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