Dal 2000, Basilea registra 8,4 giorni di caldo all'anno. Una giornata è considerata «calda» se la temperatura media è chiaramente superiore a quelle abitualmente osservata nella regione in questione, scrive lo «Spiegel Online». A Basilea, una giornata è dunque tale se la colonnina di mercurio supera i 22 gradi centigradi in media sulle 24 ore. Dall'inizio del millenio, la temperatura media annuale è aumentata di 0,8 gradi rispetto al secolo scorso.
Dal 2000, la città di Basilea registra molti meno giorni di gelo in inverno: il totale è passato da 39 a 33,4 all'anno.
La città svizzera ad aver vissuto la crescita più importante della temperatura media dal 2000 è Ginevra: il dato è cresciuto di 0,9 gradi centigradi rispetto alla media del XX secolo. Il numero di giornate di caldo (più di 23 gradi in media sulle 24 ore) è passato invece dalle 2,5 del secolo scorso alle 9,2 attuali.
A Ginevra, il numero di giornate di gelo è passato dalle 29,8 del XX secolo a 24,3 dal 2000 in poi.
A Losanna, la temprature media è cresciuta di 0,7 gradi centigradi dal 2000. Da tale data, il Canton Vaud registra 6 giornate di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore) all'anno: prima il dato era di 1,8.
A Losanna, gli inverni sono più miti: il numero di giornate di gelo è passato da 56,2 a 51,3 all'anno, in media.
La temperatura media annua a San Gallo è passata da 5,0 gradi centigradi del XX secolo a 5,8 dal 2000 in poi. Il cantone registra in media 6,5 giorni di caldo (più di 19 gradi in media sulle 24 ore) all'anno: prima erano solo 1,5.
Dall'inizio del millennio, l'inverno porta con sé una settimana di gelo in meno nella Svizzera orientale: nel XX secolo, la regione registrava ancora 80,1 giorni di gelo all'anno. Ormai sono soltanto 73,6.
Nel XX secolo, Winterthur non mai registrato una sola giornata completa di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore): dal 2000 ad oggi, il numero è passato da 0,8 a 4,1. E la temperatura media è aumentata di 0,8 gradi.
A Winterthur, gli amanti delle passeggiate nella neve hanno a disposizione circa una settimana in meno: il numero di giornate di gelo è passato da 61,3 a 54,6 all'anno.
La città di Zurigo deve ormai fronteggiare circa 6 giorni di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore) in più all'anno (da 2,3 a 8,6) e una tempratura media più elevata (+0,8 gradi).
Sono lontani i tempi in cui si vedeva spesso la fontana del memoriale Alfred Escher, situata di fronte alla stazione di Zurigo, ghiacciata in inverno: mentre nel XX secolo la città registrava 47,6 giorni di gelo all'anno, dal 2000 le temperature scendono al di sotto di 1 grado centigrado (media calcolata sulle 24 ore) solo 41,2 giorni all'anno.
L'impatto dei cambiamenti cliamtici sulle città svizzere
Dal 2000, Basilea registra 8,4 giorni di caldo all'anno. Una giornata è considerata «calda» se la temperatura media è chiaramente superiore a quelle abitualmente osservata nella regione in questione, scrive lo «Spiegel Online». A Basilea, una giornata è dunque tale se la colonnina di mercurio supera i 22 gradi centigradi in media sulle 24 ore. Dall'inizio del millenio, la temperatura media annuale è aumentata di 0,8 gradi rispetto al secolo scorso.
Dal 2000, la città di Basilea registra molti meno giorni di gelo in inverno: il totale è passato da 39 a 33,4 all'anno.
La città svizzera ad aver vissuto la crescita più importante della temperatura media dal 2000 è Ginevra: il dato è cresciuto di 0,9 gradi centigradi rispetto alla media del XX secolo. Il numero di giornate di caldo (più di 23 gradi in media sulle 24 ore) è passato invece dalle 2,5 del secolo scorso alle 9,2 attuali.
A Ginevra, il numero di giornate di gelo è passato dalle 29,8 del XX secolo a 24,3 dal 2000 in poi.
A Losanna, la temprature media è cresciuta di 0,7 gradi centigradi dal 2000. Da tale data, il Canton Vaud registra 6 giornate di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore) all'anno: prima il dato era di 1,8.
A Losanna, gli inverni sono più miti: il numero di giornate di gelo è passato da 56,2 a 51,3 all'anno, in media.
La temperatura media annua a San Gallo è passata da 5,0 gradi centigradi del XX secolo a 5,8 dal 2000 in poi. Il cantone registra in media 6,5 giorni di caldo (più di 19 gradi in media sulle 24 ore) all'anno: prima erano solo 1,5.
Dall'inizio del millennio, l'inverno porta con sé una settimana di gelo in meno nella Svizzera orientale: nel XX secolo, la regione registrava ancora 80,1 giorni di gelo all'anno. Ormai sono soltanto 73,6.
Nel XX secolo, Winterthur non mai registrato una sola giornata completa di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore): dal 2000 ad oggi, il numero è passato da 0,8 a 4,1. E la temperatura media è aumentata di 0,8 gradi.
A Winterthur, gli amanti delle passeggiate nella neve hanno a disposizione circa una settimana in meno: il numero di giornate di gelo è passato da 61,3 a 54,6 all'anno.
La città di Zurigo deve ormai fronteggiare circa 6 giorni di caldo (più di 21 gradi centigradi in media sulle 24 ore) in più all'anno (da 2,3 a 8,6) e una tempratura media più elevata (+0,8 gradi).
Sono lontani i tempi in cui si vedeva spesso la fontana del memoriale Alfred Escher, situata di fronte alla stazione di Zurigo, ghiacciata in inverno: mentre nel XX secolo la città registrava 47,6 giorni di gelo all'anno, dal 2000 le temperature scendono al di sotto di 1 grado centigrado (media calcolata sulle 24 ore) solo 41,2 giorni all'anno.
L'estate 2018 era solo all'inizio, ma in Svizzera già si manifestavano chiaramente gli effetti dei cambiamenti climatici. È a Ginevra che si è registrata la crescita più importante della temperatura media annuale. Essa è cresciuta di 0,9 gradi centigradi dal 2000 ad oggi, rispetto al XX secolo.
Se avete l'impressione che prima gli inverni fossero più freddi e le estati meno calde, non vi sbagliate. Lo European Data Journalism Network (EDJNet), del quale fa parte lo «Spiegel Online», ha analizzato i dati meteorologici storici di tutta Europa.
Lo studio, effettuato a partire da più di 100 milioni di dati provenienti da 500 città del Vecchio Continente, rivela in che modo le temperature siano cresciute negli ultimi 117 anni e quali siano le ripercussioni concrete di tale cambiamento, in particolare nei centri urbani del nostro Paese.
I risultati non lasciano alcun dubbio: il Pianeta si sta scaldando. In Svizzera, è a Ginevra che l'impatto è stato più evidente. Qui, tra il 2000 e il 2017, la temperatura media annua è aumentata di 0,9 gradi centigradi rispetto al XX secolo. Ma fa più caldo anche nelle altre città e regioni oggetto di analisi: Zurigo, Basilea, Losanna, San Gallo e Winterthur.
Forte calo dei giorni di gelo
Tale aumento è particolarmete visibile osservando i dati relativi ai giorni di caldo: a Basilea, ad esempio, essi sono considerati tali se la temperatura media sulle 24 ore è di oltre 22 gradi. Ebbene, il numero di queste giornate è cresciuto dalle 2,4 all'anno del XX secolo a 8,4 dall'inizio del millennio.
Alcuni studi scientifici hanno provato che la crescita delle temperatura comporta anche un incremento del tasso di mortalità in estate. Il numero di vittime del freddo, al contrario, potrebbe scendere, sempre secondo gli autori di tali analisi. Inoltre, le temperature elevate comporterebbero un impatto anche sulle infrastrutture: l'asfalto delle strade tende a diventare meno solido e i binari ad incurvarsi. Conseguenza: imbottigliamenti, ritardi e deragliamenti, nei casi più estremi.
Il numero di giornate di gelo, invece, risulta in forte calo in tutta la Svizzera. A Winterthur e a Zurigo, ad esempio, dal 2000 in poi, gela circa una settimana in meno rispetto al XX secolo. E non si tratta di un problema che tocca solo il turismo invernale. Percorrete la nostra galleria di immagini per scoprire quali sono le ripercussioni dei cambiamenti climatici sulle città svizzere.
Tendenze meteorologiche
Per la loro analisi, i giornalisti si sono basati sui dati del Centro europeo per le previsioni meteorologiche di medio termine (CEPMMT). L'organismo utilizza diverse fonti, come stazioni meteo, palloni-sonda, boe e osservazioni satellitari, grazie ai quali può operare una «rianalisi» complessiva, come spiega lo «Spiegel Online».
In particolare, tale approccio è utile «per studiare le tendenze meteorologiche su un periodo di oltre un secolo, proprio perché i dati provengono da migliaia di fonti e permettono di procedere a raffronti temporali e spaziali».
Ad essere stati osservati sono dei quadrati di territorio di circa 80 chilometri di larghezza (120 chilometri fino al 1979). I dati non fanno dunque riferimento alle città, ma alle «celle» della mappa. Il vantaggio è che gli effetti delle isole di calore, dovuti alla presenza di agglomerati urbani che generano dei microclimi, non falsano i risultati.
Laghi svizzeri ghiacciati
Laghi svizzeri ghiacciati
Una donna spinge una carrozzina sulla superficie ghiacciata del lago di Zurigo (1963).
In bicicletta da una riva all'altra.
Alcuni giovani si divertono sulla superficie ghiacciata del lago di Zurigo (1963).
Venditori di castagne espongono la merce.
Quest'uomo ha fatto il miglior affare della sua vita,
Nonostante le rigide temperature, ci si diverte molto sul lago di Zurigo.
Una donna a passeggio sul lago di Zurigo nell'inverno 1962/63.
Hockey su ghiaccio nel cuore di Zurigo.
Tutto sotto controllo: la superficie del lago di Zurigo è completamente ghiacciata (1963).
La superrficie ghiacciata del lago di Zurigo viene presa d'assalto.
Un passante e il suo compagno a quattro zampe sondano la solidità dello strato di ghiaccio che ricopre il lago di Zurigo.
In slitta sul lago (1963).
Pattinaggio nel cuore di Zurigo.
Una gran folla a passeggio sul lago di Zurigo (1963).
La superficie del lago di Lauerz è completamente ghiacciata (1970).
Alcuni suonatori di corno alpino sul lago di Costanza (1963).
Due ragazzini giocano sulla superficie ghiacciata del lago di Costanza (1962).
L'acqua dei fossati del castello di Bottmingen è completamente ghiacciata (1951).
1963: un rompighiaccio sul lago di Zurigo.
Un poliziotto fa la guardia sulla superficie ghiacciata del Lago di Zurigo, inverno 1963.
La Svizzera in immagini
Alcuni scatti nel Paese in cui viviamo
Martedì sera a Basilea, sul Reno, una nave-cisterna vuota ha colpito un muro sulla sponda a causa di un problema al motore. Il capitano dell'imbarcazione e i tre marinai a bordo non hanno riportato ferite dopo la collisione. Sia la nave-cisterna, battente bandiera tedesca, che la sponda del fiume hanno subito gravi danni materiali.
Dopo aver notato problemi tecnici al suo veicolo, un autista di camion si è fermato lungo il marciapiede della Hauptstrasse a Niedergösgen, nel Canton Soletta. Avvertito da un passante che il suo mezzo aveva preso fuoco, l'uomo è saltato fuori immediatamente. All'arrivo dei pompieri il camioncino era completamente avvolto dalle fiamme. La facciata dell'edificio che si trova accanto al luogo dell'incendio ha subito danni materiali che ammontano a diverse migliaia di franchi.
A Niederuzwil, nel Canton San Gallo, Il tragitto in auto di un giovane di 19 anni si è bruscamente interrotto contro una ringhiera. Secondo la polizia cantale di San Gallo, i danni materiali superano largamente i 100'000 franchi.
Durante un temporale a Hölstein, nel Canton Basilea Campagna, un fulmine ha colpito una stalla e ucciso un bovino. Gli altri animali ne sono usciti indenni. I pompieri sono riusciti a spegnere rapidamente un incendio covante innescato dal lampo.
Fuga d'aria: recentemente, a San Gallo, cinque auto si sono ritrovate con uno pneumatico bucato. La polizia cantonale è alla ricerca di testimoni.
A Lungern, nel Canton Obvaldo, un veicolo ha preso fuoco in seguito allo scontro con altri quattro mezzi. Miracolosamente nessuno è rimasto ferito.
Più di un centinaio di persone, a cavallo e a piedi, partecipano alla tradizionale processione dell'Ascensione nei dintorni di Beromünster con un clima primaverile.
La strada del Passo del San Gottardo è stata riaperta al traffico per la stagione estiva.
Divertimento all'ennesima potenza: è quanto si potrà sperimentare da questa estate sul Fräkmüntegg. L'offerta molto gettonata di parchi avventure e tende fra gli alberi si sta sviluppando. Il «Dragon Glider» è un'attività unica in Svizzera. Il nuovo «Wipfelpfad» è particolarmente gratificante e ricco di esperienze. E là dove si trovava il Fräkmüntalp, ora c'è il Drachenalp. La cerimonia di apertura si svolgerà il 16 giugno 2019.
Un uomo trasporta delle merci fino alla locanda di montagna Alter Säntis in occasione della riapertura della funivia del Säntis a Schwägalp. La struttura ed un ristorante nei paraggi sono stati colpiti da due valanghe nel mese di gennaio. Un pilone è rimasto danneggiato provocando l'interruzione del servizio.
A Lyss (Canton Berna) è stata recentemente inaugurata una rotatoria che assomiglia al piatto di un giradischi con un vinile sopra. Non si sa ancora se il bizzarro rivestimento produca per magia anche della musica.
Audaci acrobazie: al salone dei veicoli classici «Swiss Classic World» di Lucerna, alcuni motociclisti tentano di percorrere il muro della morte battezzato «Motodrom» alla guida del loro bolide da collezione.
Uno dirige e tutti gli altri suonano: sul Pilatus Kulm, un centinaio di musicisti celebra l'apertura della stagione estiva.
Un elicottero Super Puma dell'esercito svizzero partecipa ad uno spettacolo aereo in occasione dei festeggiamenti per l'80° anniversario della base aerea di Emmen.
Scorcio della Sala Giacometti appena restaurata nell'edificio amministrativo Amtshaus I di Zurigo, utilizzata dal dipartimento della sicurezza. Grazie alla nuova illuminazione a LED, questo bene culturale d'importanza nazionale risplende nuovamente di mille fuochi.
Violento frontale tra un'automobilista che, per ragioni ancora da chiarire, viaggiava contromano fra Zufikon e Berikon (Canton Argovia) e un'auto che procedeva nel corretto senso di marcia. La donna di 37 anni ha riportato graffi, contusioni e costole rotte. Il conducente dell'altra auto, un giovane di 29 anni, ne è uscito invece solo con qualche ecchimosi e leggere contusioni.
Raoni Metuktire (a sinistra), capo della tribù dei Kayapos, consegna a Sami Kanaan, sindaco di Ginevra, una mazza da guerra tradizionale. Raoni Metuktire rappresenta i gruppi etnici autoctoni del Brasile, minacciati dallo sfruttamento e dalla deforestazione della foresta tropicale in Amazzonia.
Hakuna Matata! L'influencer Sara Leutenegger posa su di un affascinante affresco 3D dell'artista svizzero Patrick Wehrli di Redl.ch nella stazione centrale di Zurigo. L'affresco mostra uno scorcio di Disneyland Paris, dove si svolgerà il Festival del Re Leone e della Giungla da fine giugno al 22 settembre.
La fotografa Heidi Hostettler si immerge nello stagno del Monumento del leone a Lucerna nell'ambito della sua serie di esibizioni «20:21». È dal novembre 2018 che la donna scatta fotografie nello stagno per la sua esposizione prevista per ottobre 2019.
In seguito alle forti piogge nella Svizzera orientale, le cascate Thur a Unterwasser regalano uno spettacolo particolarmente umido…
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