L’ultima è stata la prima Locarno72, l’esordio di Lili e la conferma di Pedro

Locarno Film Festival

9.10.2019

Best of Locarno 72

Best of Locarno 72

Best of Locarno 72

09.10.2019

Un’edizione di svolta, coraggiosa, ricca e amata. Locarno72, la prima edizione firmata da Lili Hinstin in qualità di direttrice artistica, ha conquistato il pubblico con un programma potente, notti pazze e un palmares che ha incoronato un Re del cinema: Pedro Costa.

Alla pagina speciale Locarno Film Festival

Attesa per lei, certezza per lui. Locarno72 è iniziato e finito così, con la voglia di scoprire la prima edizione della direttrice artistica Lili Hinstin e la certezza che lui, Pedro Costa, non avrebbe sbagliato un colpo.

In mezzo, nel corso di undici giorni battezzati da una tempesta difficile da dimenticare, è successa una cosa semplice: il cinema. Il cinema di oltre 200 film e quasi 300 proiezioni, di 18 volte Piazza Grande tra prime serate e le imperdibili Crazy Midnight.

Il cinema folle e dissacrante di John Waters e quello potente e coraggioso di Hilary Swank; il cinema così vicino e così lontano di SONG Khang-ho e BONG Joon-ho e quello vicinissimo di Ginevra Elkann, Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher.

È stato il cinema artigianale della Komplizen Film e quello umano di Carice van Houten e Joseph Gordon-Levitt.

La Retrospettiva Black Light

È stato attimi indimenticabili, come quelli abitati dal pensiero di Enrico Ghezzi o quelli durati il tempo di una magia di Fredi Murer.

È stato i tanti cinema neri scoperti e ritrovati della Retrospettiva Black Light. Neri come il volto di Vitalina Varela, bagnato da lacrime lasciate libere di sgorgare quando, con il Pardo d’oro in mano e un buco nero nel cuore, ha raccontato la sua storia, diventata immagini grazie alla mano del maestro, Pedro Costa.

Una storia e un’emozione ben oltre il cinema, ma dove proprio il cinema sa condurre.

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