Un giorno sono idoli osannati da tutta l'industria cinematografica e il giorno dopo nessuno vuole più sentir parlare di loro. Anche Tobey Maguire e Cameron Diaz figurano fra le ex stelle da blockbuster, la cui luce ha ormai smesso di brillare nel firmamento del cinema...
Ha interpretato «Spiderman» per tre volte! Tuttavia, da qualche anno, le apparizioni di Tobey Maguire (42) sul grande schermo sono divenute sempre più rare. Il suo ultimo ruolo risale al 2013 in «Il grande Gatsby», poi, c’est le calma piatta.
Capelli biondi e occhi blu – ai tempi di «Charlie's Angels» (2000) Cameron Diaz (45) faceva ancora girare la testa agli uomini. Ma dopo qualche insuccesso, il fascino dell'attrice al box office è calato drasticamente. Dal 2014 c'è il totale silenzio.
Con «La Mummia», Brendan Fraser (49) è diventato una star molto richiesta. Dopo il terzo capitolo della trilogia, la sua stella ha cessato di brillare nel firmamento hollywoodiano. In seguito ha fatto alcune apparizioni in diverse serie televisive.
Alla fine degli anni '90 erano tutte pazze di lui: in film come «Kiss Me» o «So cosa hai fatto», Freddie Prinze Jr. (42) aveva tutte le donne ai suoi piedi. Dopo aver interpretato il protagonista nella sua sitcom personale, è rimasto fedele alla televisione e ha recitato, in particolare, in «24 ore» e «Bones».
Seann William Scott (41) è diventato famoso in tutto il mondo nel 1999 con il ruolo di Stifler nella commedia adolescenziale «American Pie». Ma ha avuto molta difficoltà a sbarazzarsi dell'immagine di ragazzo sciocco che quel personaggio gli ha incollato addosso. Attualmente sta girando la serie televisiva «Lethal Weapon», ma al cinema non ha più interpretato ruoli importanti.
C'è stato un tempo in cui Shia LaBeouf (31) andava forte sul grande schermo. «Transformers» e «Indiana Jones» lo avevano lanciato nell'universo dei blockbuster. Ma i suoi colpi di testa nella vita privata non sono di certo sfuggiti ai direttori degli studi cinematografici. A causa della sua scarsa affidabilità, i buoni ruoli per lui sono diventati merce rara.
Le affermazioni antisemite di Mel Gibson (62), due volte premio Oscar, hanno avuto ragione della sua carriere di attore. L’ex-superstar ha saputo rialzarsi producendo e girando i suoi film.
Con «La febbre del sabato sera», John Travolta (64) è diventato la star indiscussa degli anni '70. Dopo quel film, l'attore ha conosciuto un lungo periodo di magra, finché Quentin Tarantino non gli ha offerto l'occasione di un grande ritorno con «Pulp Fiction». Sono seguiti alcuni blockbuster e, dopo un po', di nuovo calma piatta.
Negli anni '80, Eddie Murphy (57), alias «Un piedipiatti a Beverly Hills» era una delle star più richieste di Hollywood. Oggi nessuno si interessa più di lui. La maggior parte delle commedie che sono seguirono, come «Norbit», non riscossero consensi unanimi. Recentemente ha doppiato il personaggio di Ciuchino in «Shrek». Resta da vedere se il seguito delle avventure di «Un piedipiatti a Beverly Hills» lo aiuterà a fare il suo grande rientro.
Catherine Zeta-Jones (48) ha vinto un Oscar con «Chicago», si è unita alla banda di ladri di «Ocean's Twelve» e ha avuto un appuntamento galante con Zorro. Ma da qualche anno, i grandi ruoli sono diventati rari per la bella attrice.
La sua carriera è decollata di botto e Hilary Swank (43) è diventata in breve tempo una habitué della cerimonia degli Oscar, vincendo per due volte la statuetta. Appare quindi ancora più strano che non le vengano offerti buon ruoli da diversi anni.
Dopo «Harry ti presento Sally», Meg Ryan (56) è diventata la regina delle commedie romantiche degli anni '90. Accanto al collega Tom Hanks, ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in «Insonnia d'amore» e «C'è posta per te». Poi, l’attrice dai bei boccoli biondi è poco a poco scomparsa dal grande schermo.
Con «Fusi di testa» e «Austin Powers» Mike Myers (55) ha occupato le prime posizioni del box-office per qualche tempo. Ma dopo qualche clamoroso insuccesso, non lo ha chiamato più nessuno. Resta da vedere se l'annunciato quarto capitolo di «Austin Powers» riuscirà a restituire lustro all'attore.
Con la saga di «Twilight», Taylor Lautner (26) è diventato una star da un giorno all'altro e l'idolo delle adolescenti. Ma alla fine della trilogia, è completamente scomparso. Il suo punto di forza: è ancora molto giovane e un giorno potrebbe tornare alla ribalta.
La carriera di Macaulay Culkin (37) ha conosciuto una tragica fine. Con «Mamma, ho perso l'aereo», divenne una giovanissima star, ma non è mai riuscito a gestire il suo enorme successo finendo, una volta adulto, per sprofondare nel tunnel della droga e dell'alcool. Oggi si è rifugiato nell'arte e nella musica.
Maguire, Diaz & Co.: queste star non le vuole più nessuno
Un giorno sono idoli osannati da tutta l'industria cinematografica e il giorno dopo nessuno vuole più sentir parlare di loro. Anche Tobey Maguire e Cameron Diaz figurano fra le ex stelle da blockbuster, la cui luce ha ormai smesso di brillare nel firmamento del cinema...
Ha interpretato «Spiderman» per tre volte! Tuttavia, da qualche anno, le apparizioni di Tobey Maguire (42) sul grande schermo sono divenute sempre più rare. Il suo ultimo ruolo risale al 2013 in «Il grande Gatsby», poi, c’est le calma piatta.
Capelli biondi e occhi blu – ai tempi di «Charlie's Angels» (2000) Cameron Diaz (45) faceva ancora girare la testa agli uomini. Ma dopo qualche insuccesso, il fascino dell'attrice al box office è calato drasticamente. Dal 2014 c'è il totale silenzio.
Con «La Mummia», Brendan Fraser (49) è diventato una star molto richiesta. Dopo il terzo capitolo della trilogia, la sua stella ha cessato di brillare nel firmamento hollywoodiano. In seguito ha fatto alcune apparizioni in diverse serie televisive.
Alla fine degli anni '90 erano tutte pazze di lui: in film come «Kiss Me» o «So cosa hai fatto», Freddie Prinze Jr. (42) aveva tutte le donne ai suoi piedi. Dopo aver interpretato il protagonista nella sua sitcom personale, è rimasto fedele alla televisione e ha recitato, in particolare, in «24 ore» e «Bones».
Seann William Scott (41) è diventato famoso in tutto il mondo nel 1999 con il ruolo di Stifler nella commedia adolescenziale «American Pie». Ma ha avuto molta difficoltà a sbarazzarsi dell'immagine di ragazzo sciocco che quel personaggio gli ha incollato addosso. Attualmente sta girando la serie televisiva «Lethal Weapon», ma al cinema non ha più interpretato ruoli importanti.
C'è stato un tempo in cui Shia LaBeouf (31) andava forte sul grande schermo. «Transformers» e «Indiana Jones» lo avevano lanciato nell'universo dei blockbuster. Ma i suoi colpi di testa nella vita privata non sono di certo sfuggiti ai direttori degli studi cinematografici. A causa della sua scarsa affidabilità, i buoni ruoli per lui sono diventati merce rara.
Le affermazioni antisemite di Mel Gibson (62), due volte premio Oscar, hanno avuto ragione della sua carriere di attore. L’ex-superstar ha saputo rialzarsi producendo e girando i suoi film.
Con «La febbre del sabato sera», John Travolta (64) è diventato la star indiscussa degli anni '70. Dopo quel film, l'attore ha conosciuto un lungo periodo di magra, finché Quentin Tarantino non gli ha offerto l'occasione di un grande ritorno con «Pulp Fiction». Sono seguiti alcuni blockbuster e, dopo un po', di nuovo calma piatta.
Negli anni '80, Eddie Murphy (57), alias «Un piedipiatti a Beverly Hills» era una delle star più richieste di Hollywood. Oggi nessuno si interessa più di lui. La maggior parte delle commedie che sono seguirono, come «Norbit», non riscossero consensi unanimi. Recentemente ha doppiato il personaggio di Ciuchino in «Shrek». Resta da vedere se il seguito delle avventure di «Un piedipiatti a Beverly Hills» lo aiuterà a fare il suo grande rientro.
Catherine Zeta-Jones (48) ha vinto un Oscar con «Chicago», si è unita alla banda di ladri di «Ocean's Twelve» e ha avuto un appuntamento galante con Zorro. Ma da qualche anno, i grandi ruoli sono diventati rari per la bella attrice.
La sua carriera è decollata di botto e Hilary Swank (43) è diventata in breve tempo una habitué della cerimonia degli Oscar, vincendo per due volte la statuetta. Appare quindi ancora più strano che non le vengano offerti buon ruoli da diversi anni.
Dopo «Harry ti presento Sally», Meg Ryan (56) è diventata la regina delle commedie romantiche degli anni '90. Accanto al collega Tom Hanks, ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in «Insonnia d'amore» e «C'è posta per te». Poi, l’attrice dai bei boccoli biondi è poco a poco scomparsa dal grande schermo.
Con «Fusi di testa» e «Austin Powers» Mike Myers (55) ha occupato le prime posizioni del box-office per qualche tempo. Ma dopo qualche clamoroso insuccesso, non lo ha chiamato più nessuno. Resta da vedere se l'annunciato quarto capitolo di «Austin Powers» riuscirà a restituire lustro all'attore.
Con la saga di «Twilight», Taylor Lautner (26) è diventato una star da un giorno all'altro e l'idolo delle adolescenti. Ma alla fine della trilogia, è completamente scomparso. Il suo punto di forza: è ancora molto giovane e un giorno potrebbe tornare alla ribalta.
La carriera di Macaulay Culkin (37) ha conosciuto una tragica fine. Con «Mamma, ho perso l'aereo», divenne una giovanissima star, ma non è mai riuscito a gestire il suo enorme successo finendo, una volta adulto, per sprofondare nel tunnel della droga e dell'alcool. Oggi si è rifugiato nell'arte e nella musica.
Questi attori, ex eroi di blockbuster, non riescono più ad ottenere ruoli interessanti a Hollywood.
È parecchio tempo ormai che non si sente più parlare di Tobey Maguire o di Cameron Diaz. Queste ex star di successo, infatti, non sono più molto richieste a Hollywood. Ricchi, più volte premio Oscar, eroi di blockbuster, questi 15 attori sono piombati nell'oblio dopo aver conosciuto il successo.
I 20 più grandi blockbuster di tutti i tempi
I 20 più grandi blockbuster di tutti i tempi
Nulla può arrestare l'avanzata di «Black Panther». Con un cast composto (quasi) esclusivamente da attrici e attori di colore, l'adattamento cinematografico dell'omonimo fumetto domina il box-office ormai da diverse settimane. Negli Stati Uniti, l'epopea afro-futurista, con Chadwick Boseman nel ruolo del supereroe, ha già battuto gli «Avengers». Ma dove si colloca il film nella top 20 dei migliori blockbuster di tutti i tempi?
«Transformers 4 – L'era dell'estinzione» ha permesso a Mark Wahlberg e Nicola Peltz di scalare la top 20 nel 2014. Il quarto episodio della serie ha fatto guadagnare 1,104 miliardi di dollari alla Paramount Pictures. Si colloca al 20°posto.
19° posto: «Skyfall» (2012). Una delle due produzioni britanniche entrare nella classifica dei 20 film più riusciti di tutti i tempi dal punto di vista commerciale. La terza missione di Daniel Craig nei panni dell'agente 007 ha generato un fatturato di 1,108 miliardi di dollari in tutto il mondo.
18° posto: «Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re» (2003). Il viaggio di Frodo (Elijah Wood) nella Terra di Mezzo ha generato una piccola fortuna. L'ultimo capitolo della trilogia tratta dai romanzi di ha incassato 1,119 miliardi di dollari.
17° posto: «Transformers 3» (2011). Il capitolo più riuscito della saga «Transformers» è senz'altro il terzo con un incasso di 1,123 miliardi di dollari. Del resto la sexy Rosie Huntington-Whiteley deve essere entrata a far parte del cast per una ragione!
16° posto: «Captain America: Civil War» (2016). Eroe infallibile, Captain America (Chris Evans) si trova ad affrontare grandi sfide, che vince in maniera magistrale. Questo film firmato Marvel ha guadagnato 1,153 miliardi di dollari.
15° posto: «I Minions» (2015). I piccoli aiutanti di Gru in «Cattivissimo Me», hanno eclissato (quasi) tutti nelle loro «personali» avventure. Con 1,159 miliardi di dollari di incasso, il film «I Minions» è il secondo maggior successo commerciale di tutti i tempi nella categoria animazione.
14° posto: «Iron Man 3» (2013). Robert Downey Jr. ha avuto senz'altro di che rallegrarsi. Il terzo capitolo di «Iron Man» non è stato da meno dei capitoli precedenti. Gli incassi si sono infatti attestati a 1,214 miliardi di dollari.
«Fast & Furious 8» (2017): l'ultimo capitolo al 13° posto! A tutt'oggi, l'ultimo episodio di «Fast & Furious» ha incassato 1,236 miliardi di dollari. Tuttavia, pur con un simile risultato, è soltanto il secondo più grande successo della serie.
12° posto: «Black Panther» (2018). Con un incasso che si aggira attorno ai 630,9 milioni di dollari, la pellicola, considerata il cinecomic più riuscito di sempre, negli Stati Uniti ha già spodestato dal trono gli «Avengers». Al box-office internazionale, il gruppo di supereroi di colore si colloca comunque ai piani alti della classifica. Ma è improbabile che «Black Panther» si accontenti di fermarsi a 1,237 miliardi di dollari.
«La Bella e la Bestia» (2017): l'adattamento cinematografico con attori in carne e ossa della favola dei Grimm si è rivelato un'autentica gallina dalle uova d'oro. La performance danzante di Emma Watson e Dan Stevens ha fruttato 1,263 miliardi di dollari. Una cifra sufficiente per aggiudicarsi l'11° posizione per diverso tempo?
«Frozen» (2013): l'incasso di 1,276 miliardi di dollari ha senz'altro riempito d'orgoglio i produttori della Disney. Nessun altro film di animazione ha mai conosciuto un simile successo commerciale. «Frozen» si aggiudica così il 10° posto!
9° posto: «Star Wars: Gli ultimi Jedi» (2017). L'Impero colpisce anche al box-office: Daisy Ridley e i suoi colleghi di «Star Wars» hanno permesso alla produzione di guadagnare 1,332 miliardi di dollari nel 2017.
8° film, 8° posto: «Harry Potter e i doni della morte, 2° parte» (2011). Rupert Grint (a sinistra), Emma Watson e Daniel Radcliffe hanno tutte le ragioni di sorridere. La saga di «Harry Potter» ha avuto un incredibile successo al cinema. L'ultimo capitolo è quello che ha incassato di più: 1,341 miliardi di dollari.
«Avengers: Age of Ultron» (2015): ovunque si trovino, c'è azione: armati di scudo e martello, Captain America (Chris Evans, a sinistra) e Thor (Chris Hemsworth) continuano a combattere i cattivi. Il risultato: 1,405 miliardi di dollari di incasso nei cinema di tutto il mondo e una bella 7a posizione nella classifica.
«Fast & Furious 7» (2015) si piazza in 6a posizione: la morte accidentale di Paul Walker durante le riprese ha conferito un lato tragico al settimo capitolo della saga che, con un incasso di 1,516 miliardi di dollari al box-office, è stato quindi anche il maggior successo della serie.
5° posto: «Avengers» (2012). Salvatori di fama internazionale: la prima apparizione in gruppo degli «Avengers» sul grande schermo (da sinistra a destra: Jeremy Renner, Chris Evans e Scarlett Johansson) ha incassato di 1,518 miliardi di dollari.
4° posto: «Jurassic World» (2015). Ancora più grossi, ancora più feroci, con ancora più denti e incassi ancora più alti del suo celebre predecessore «Jurassic Park». I dinosauri cattivi hanno fatto guadagnare 1,671 miliardi di dollari alla Universal.
3° posto: «Star Wars: Il risveglio della Forza» (2016). 2,068 miliardi di dollari: Daisy Ridley e John Boyega sono i protagonisti del capitolo di «Star Wars» di maggior successo di tutti i tempi. Ma se si tiene conto «dell'inflazione», la situazione è diversa. Da questo punto di vista, il primo «Star Wars», uscito nel 1977, si piazza in cima alla classifica.
«Titanic» (1997): Con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet e un transatlantico che affonda, la Twentieth Century Fox ha conosciuto enormi guadagni: ben 2,187 miliardi di dollari. Una cifra che ha permesso al film di James Cameron di rimanere a lungo al primo posto della classifica. Dodici anni dopo, lo stesso regista ha scalzato il proprio film dal podio con …
… «Avatar» (2009): un successo dovuto probabilmente alla curiosità nei confronti della tecnologia 3D, assolutamente nuova all'epoca. La prodezza tecnica di James Cameron, un pioniere nel suo genere, ha incassato 2,788 miliardi di dollari. Sam Worthington e Zoe Saldana possono oggi vantarsi di aver recitato nel film di maggior successo commerciale di tutti i tempi. Anche se, nella pellicola, li si riconosce a stento...
I peggiori cattivi delle serie televisive
I peggiori cattivi delle serie televisive
Ha compiuto 85 anni lo scorso 23 maggio e il ruolo più importante della sua carriera lo ottenne negli anni '80 nella serie «Dynasty»: milioni di spettatori in tutto il mondo adoravano odiare Joan Collins (a destra), che all'epoca interpretava l'odiosa Alexis Colby. Ma lei non è di certo l'unica star televisiva ad aver conquistato il cuore del pubblico malgrado o grazie alla sua cattiveria. Sfogliate la nostra galleria di immagini per scoprire i 20 più grandi cattivi, farabutti ed intriganti di tutti i tempi.
20° posto: il professor Moriarty in «Sherlock»: di cosa ha bisogno un investigatore geniale come Sherlock Holmes per dare il meglio di sé? Di un avversario alla sua altezza. Nella serie «Sherlock», prodotta dalla BBC e vincitrice di numerosi premi, è Andrew Scott a ricoprire questo ruolo: egli incarna, infatti, il professor Moriarty, un cervello criminale d'eccezione, soprannominato «il Napoleone del crimine» nel romanzo di Arthur Conan Doyle. Un autentico farabutto senza scrupoli.
19° posto: Pablo Escobar in «Narcos»: era spietato, brutale e pieno di assi nella manica. Nessuno si schierava apertamente contro Pablo Escobar, il barone della droga più potente degli anni '80, a meno che non avesse più pelo sullo stomaco di quest'uomo che commissionava omicidi con la stessa leggerezza con cui ordinava un bicchiere di vino o un caffè. Wagner Moura ha incarnato con maestria, per ben due stagioni, questo personaggio tristemente noto della storia contemporanea nella serie Netflix «Narcos» .
18° posto: Victoria Grayson in «Revenge»: come svela anche il titolo, la serie americana «Revenge» narra una storia di vendetta. Una giovane donna torna a casa sua, negli Hamptons, per vendicarsi dei responsabili della morte di suo padre. Il suo bersaglio: la bella matriarca Victoria Grayson. Madeleine Stowe ha interpretato questa magnifica intrigante alla perfezione. Nel 2012 il ruolo le è anche valso una candidatura ai Golden Globe.
17° posto: Tyrell Wellick in «Mr. Robot»: se la serie Amazon «Mr. Robot», incentrata su di un geniale hacker, ha ricevuto una così buona accoglienza nel 2015, è anche grazie a lui. L'attore svedese Martin Wallström incarna con incredibile malizia il farabutto Tyrell Wellick, uno scienziato che decide di vendere la sua anima al diavolo. Il suo universo è quello del consumo eccessivo, dei grandi gruppi e delle promesse capitalistiche di guarigione. Un oscuro nichilista dal temperamento malvagio e dall'estrema freddezza come i personaggi di "American Psycho", "Matrix" o "Momo".
16° posto: Raymond «Red» Reddington in «The Blacklist»: un criminale ed ex militare ricercato in tutto il paese cammina tranquillamente nella hall della sede dell'FBI e offre il proprio aiuto in cambio dell'immunità. È così che ha inizio la serie tv poliziesca «The Blacklist». Non si sa mai nulla delle reali intenzioni di Raymond «Red» Reddington, ma sono di certo ben lungi dall'essere onorevoli. «Red è un cattivo ragazzo», ha confidato James Spader in merito al suo personaggio molto famoso negli Stati Uniti: «Non fatevi illusioni! Anche se si dimostra gentile con le vecchie signore.»
15° posto: Clarissa von Anstetten in «Verbotene Liebe»: Isa Jank ha interpretato la carogna tedesca per eccellenza per ben sette anni prima di abbandonare la serie di ARD nel 2001. Personaggio appassionato, regalava un pizzico di pepe alla storia, divertendosi a complottare e manipolare l'alta società di Düsseldorf. L'attrice è tornata a far parte del cast nel 2011, riprendendo ancora una volta il ruolo della contessa Clarissa von Anstetten. Ci era mancata. «I cattivi sono i personaggi più divertenti», ha dichiarato a ragione Isa Jank. Considerazioni condivise anche dal suo omologo maschile…
14° posto: Hans-Joachim «Jo» Gerner in «Gute Zeiten, schlechte Zeiten»: ciò che era Clarissa von Anstetten in «Verbotene Liebe», il professor Hans Joachim «Jo» Gerner lo era in «Gute Zeiten, schlechte Zeiten» (RTL): il più grande farabutto della televisione tedesca. Wolfgang Bahro incarna con diabolica perfezione l'intrigante avvocato in grado di darle, ma anche di prenderle (vedi foto): «Non per nulla vengo chiamato il J.R. della televisione tedesca. Lo trovo fantastico. Quelli dei cattivi sono sempre i ruoli più interessanti.» Ciò che vale per i cattivi della televisione tedesca, vale anche per i loro modelli americani. Ma ne parleremo più avanti…
13° posto: L'uomo con la sigaretta in «X-Files»: il fumo uccide! E può accadere che la nicotina annerisca non solo i polmoni ma anche l'anima. In ogni caso, nella serie di culto «X-Files», l'uomo con la sigaretta (William B. Davis) è il personaggio più oscuro: un esperto in cospirazione e un lobbista della morte. Avrebbe perfino preso parte all'assassinio di JFK e Martin Luther King. Nonostante il cancro, l'uomo con la sigaretta è sopravvissuto e ha fatto il suo grande ritorno con la nuova stagione della serie trasmessa nel 2016. Anche se sembrava più un Robinson Crusoe naufragato su un'isola vulcanica.
12° posto: Bob in «Twin Peaks»: il viso più brutto della serie di culto americana «Twin Peaks» non appartiene ad un attore navigato: Frank Silva lavorava come accessorista per la produzione quando, in un attimo di disattenzione, il suo viso comparve riflesso in uno specchio. Un momento spettrale che ha indotto il regista David Lynch ad affidare a Frank Silva il ruolo di Bob: questo è il nome dello spirito malvagio che perseguita gli abitanti di Twin Peaks esortandoli a commettere azioni terribili.
11° posto: Enrico VIII in «I Tudors»: non perdere la testa, è tutto ciò che conta! Ecco cosa si dicevano i sudditi (e le donne) di Enrico VIII quando si trovavano di fronte al loro monarca. Pare che Jonathan Rhys Meyers (nella foto con Natalie Dormer) abbia seminato lo stesso terrore sul set della serie storica «I Tudors». È con grande lubricità, ossessione per il potere e un pizzico di follia che l'eccentrico irlandese, noto per le sue scappatelle alcoliche e gli scoppi d'ira, ha interpretato per quattro stagioni l'enfant terrible della casa reale inglese (1491-1547) che amava mandare al patibolo le sue mogli. Un giorno, ad un giornalista che gli chiedeva se era contento di potersi disfare di questo ruolo tanto impegnativo dopo una giornata di riprese, rispose: «Sono sempre Enrico! Non abbandono mai il mio ruolo!» Ci sarebbe veramente da farsi qualche domanda.
10° posto: Bernd Stromberg in «Stromberg»: con la sua barbetta nera, il suo insipido machismo e la sua noiosa disperazione, è stato a lungo il più grande farabutto del paese: Bernd Stromberg, l'intrigante duro a morire della compagnia di assicurazione Capitol. Per molti, la serie «Stromberg» era il riflesso delle frustrazioni che provavano quotidianamente sul lavoro. «Conosco persone che non riescono a guardarne un episodio intero», ha dichiarato un giorno l'attore protagonista Christoph Maria Herbst in merito alla serie che lo ha reso famoso, interrotta nel 2012: «Perché fra una diarrea e uno scoppio di herpes, dicono a se stessi: "Domani, devo tornare in ufficio, non ce la faccio più."»
9° posto: Alfred Tetzlaff in «Ein Herz und eine Seele»: negli anni '70, nessuna serie è stata più popolare di «Ein Herz und eine Seele», di Wolfgang Menge. Ed è stato in gran parte grazie a lui: il piccolo borghese invidioso Alfred Tetzlaff, che declamava in staccato le sue tirate reazionarie contro «socialisti» ed «emigrati» come si trattasse di fuochi d'artificio. All'epoca l'approccio critico e ironico della serie non era piaciuto a tutti. Così l'attore Heinz Schubert era stato definito «antisemita», «nemico della nazione» o ancora «bomba della destra contro il governo». All'epoca l'interprete di «Ekel Alfred» aveva dichiarato: «Grazie per questi paragoni. È la dimostrazione che ho fatto un buon lavoro.»
8° posto: il dottor Gregory House in «Dr. House»: un salvatore che non ama la gente. Il medical drama «Dr House» (disponibile in DVD) è basata su di un'idea singolare, che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo. Con Gregory House, un geniale medico misantropo, Hugh Laurie ha dato vita ad un personaggio bizzarro, scrivendo una pagina di storia della televisione. La serie si è conclusa nel 2012, dopo otto stagioni.
7° posto: «T-Bag» in «Prison Break»: nella serie ad alta tensione «Prison Break» non mancano di certo i personaggi oscuri. Ciò non stupisce se si pensa che la prima e la migliore delle stagioni della serie si svolge interamente dietro le sbarre. Tuttavia un personaggio in particolare si è distinto dagli altri: assassino, stupratore, pedofilo e razzista dalla mente distorta, «T-Bag» era senz'altro il peggior detenuto della prigione. Robert Knepper ha interpretato questo mostro con tale maestria da riuscire a farne uno dei personaggi più amati dal pubblico. L'attore, amorevole padre di famiglia nella vita privata, ha dichiarato che un giorno gli è capitato che alcune donne, avendolo visto, si mettessero a gridare terrorizzate.
6° posto: M. Burns in «I Simpson»: il volto del capitalismo ha i denti sporgenti e il colorito giallastro. Tuttavia, quest'ultimo particolare non risulta strano nell'universo degli eroi di Springfield. Charles Montgomery Burns, invece, è ben lungi dall'essere un personaggio ordinario: con i suoi numerosi difetti fisici, questo miliardario avaro e avido è l'incarnazione stessa dell'invidia e della disonestà ne «I Simpson». In altre parole, è indispensabile.
5° posto: Re Joffrey in «Game of Thrones»: in mezzo a tutti i farabutti che commettono i loro misfatti nella serie fantasy «Il trono di spade», lui sembra uno scolaretto. Ma è soltanto apparenza. Non è forse vero che la vera crudeltà viene da dentro? «In alcune scene faccio cose orribili senza la minima ragione», ha dichiarato un giorno l'attore Jack Gleeson in merito al suo personaggio, il crudele re Joffrey. Un'osservazione decisamente molto pertinente.
4° posto: Alexis Colby in «Dynasty»: era chiamata «la stronza». Un titolo che Joan Collins ha chiaramente meritato. Per otto anni, infatti, ha interpretato il ruolo di una donna crudele e vendicativa nella serie «Dynasty». Il nome completo di questa antieroina è lungo quasi quanto l'elenco delle sue infamie: Alexis Morell Carrington Colby Dexter Rowan. Nel privato tuttavia Joan Collins non ha nulla della stronza: «Penso di essere leale, onesta e odio i deficienti!»
3° posto: Frank Underwood in «House of Cards»: Kevin Spacey ha incarnato l'uomo politico senza scrupoli Frank Underwood, che finirà per essere eletto presidente degli Stati Uniti, nelle cinque stagioni di «House of Cards». In seguito alle rivelazioni dello scorso autunno, otto membri del cast hanno accusato l'attore di molestie sessuali. Ora non si può fare a meno di chiedersi se Kevin Spacey interpretasse davvero un ruolo di finzione.
2° posto: Walter White in «Breaking Bad»: Bryan Cranston riassume alla perfezione la macabra fascinazione suscitata da «Breaking Bad». Durante un'intervista rilasciata alla fine della serie, un giornalista gli ha chiesto se egli crede nel male: «Esiste insieme al bene, e si nasconde in ognuno di noi.» Il suo personaggio, il professore di chimica Walter White, è quindi uno di noi. Un uomo onesto che, dopo il cancro, si trasforma in un re della droga senza scrupoli. Probabilmente la trasformazione più incredibile che un personaggio di serie televisiva abbia mai subito.
1° posto: J.R. Ewing in «Dallas»: fa parte dei personaggi più celebri del pianeta. E se è divenuto famoso in tutto il mondo è grazie alle sue azioni abiette. Larry Hagman era J.R. Ewing, uno dei pilastri della serie «Dallas», trasmessa per la prima volta nel 1978. I suoi 378 episodio hanno contribuito a fare di J.R. il nemico pubblico numero per i telespettatori di tutto il mondo. «Non era una cattiva persona», ha ricordato un giorno Larry Hagman, scomparso nel 2012, parlando del ruolo più importante della sua carriera. «Era un magnate del petrolio.» Per noi, invece, J.R. Ewing resta comunque il più grande farabutto televisivo di tutti i tempi.
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