L'avvocatessas iraniana Nasrin Sotoudeh, condannata a 12 di carcere nel 2019, è stata rilasciata temporaneamente. Lo ha reso noto l'agenzia Isna.
L'attivista era stata condannata al carcere dopo aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l'obbligo per le donne iraniane di indossare il velo. Fino a poco tempo fa era detenuta nella prigione di Evin, a nord di Teheran, insieme ad altri prigionieri politici, tra cui la ricercatrice francese Fariba Adelkhah, rilasciata all'inizio di ottobre con un braccialetto elettronico.
A ottobre era stata trasferita in un altro carcere, quando la famiglia aveva insistito perché fosse ricoverata in ospedale. Secondo suo marito, Reza Khandan, i problemi di salute hanno portato l'attivista 57enne a porre fine a uno sciopero della fame di oltre 45 giorni, iniziato per garantire il rilascio dei detenuti politici durante l'epidemia.
Da marzo a più di 100'000 detenuti iraniani sono state concesse assenze temporanee o pene ridotte, al fine di limitare la diffusione del Covid-19 nelle carceri. All'inizio di ottobre, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, aveva osservato che la maggior parte delle persone che sono state arbitrariamente detenute in Iran – doppia cittadinanza, stranieri, difensori dei diritti umani, avvocati, ambientalisti e altri prigionieri di coscienza – erano stati esclusi da questa serie di provvedimenti di rilascio temporanei.
Tornare alla home pageATS