Guerra in UcrainaGuerra in Ucraina, la Svizzera deve prepararsi a un grande afflusso di rifugiati
ats
20.3.2022 - 08:38
La Svizzera dovrà affrontare il più grande afflusso di rifugiati da decenni: il numero di ucraini che arrivano in fuga dalla guerra sarà decisamente più alto di quanto inizialmente ipotizzato. Lo scrive la NZZ am Sonntag, secondo cui i cantoni devono prepararsi.
ats
20.03.2022, 08:38
20.03.2022, 21:13
SDA
A causa della guerra in Ucraina, in Svizzera potrebbero arrivare entro giugno tra 35 e 50 mila profughi, soprattutto anziani, donne e bambini, aveva dichiarato lo scorso mercoledì al Consiglio nazionale la consigliera federale Karin Keller-Sutter. In realtà i Cantoni – responsabili di ospitare gran parte di coloro che sono fuggiti dal loro paese – si attendono tra 250'000 e 300'000 rifugiati entro la fine dell'anno.
La Svizzera dovrebbe così attendersi il più grande afflusso di rifugiati da decenni, indica oggi il domenicale, ricordando che attualmente ogni giorno arrivano tra i 500 e i 1000 cittadini ucraini in fuga dal conflitto.
Fino a 20'000 allievi
La Confederazione, inoltre, ospita attualmente 200 studenti ucraini, un numero che potrebbe salire a 20'000 nei prossimi mesi. La sfida di integrarli è aggravata dalla carenza di insegnanti, riferisce dal canto suo Le Matin Dimanche.
«Abbiamo una carenza latente a tutti i livelli da diversi anni. Aggiungete gli effetti della crisi sanitaria, l'isolamento che continua, la stanchezza. Abbiamo bisogno di più personale e non appare da un giorno all'altro», spiega Samuel Rohrbach, presidente del sindacato degli insegnanti di lingua francese, citato dal domenicale romando.
Per quanto riguarda la Svizzera tedesca, Dagmar Rösler – a capo del sindacato degli insegnanti di lingua tedesca – sostiene sulle colonne della NZZ am Sonntag che ci si aspetta un aumento del 5-10% del numero di bambini nelle scuole di alcuni cantoni. Ciò significa che presto molte classi potrebbero presto avere uno o due bambini ucraini. Sarà necessario anche garantire un sostegno psicologico per gli allievi, aggiunge Rösler.
A rappresentare una sfida è soprattutto l'accoglienza nelle scuole di bambini che non capiscono nessuna lingua nazionale. I cantoni stanno pertanto valutando di chiedere agli adulti ucraini, formati come insegnanti, di prendere contatto con le autorità per eventualmente poter identificare alcune opportunità di aiuto nelle scuole, spiega a Le Matin Dimanche la consigliera di Stato vodese Cesla Amarella vice-presidente della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione.