Venti minuti di terrore e distruzione nella penisola Calcidica, nel nord della Grecia.
La scorsa notte, un tornado accompagnato da violente grandinate ha colpito la regione, in questa stagione affollata di vacanzieri, causando la morte di 6 turisti e il ferimento di almeno altre 30 persone.
«È stato un fenomeno senza precedenti, con venti fortissimi e forti tempeste di grandine», ha spiegato il capo della protezione civile locale, Charalambos Steriadis. Secondo testimoni intervistati dalla tv pubblica greca Ert, il tornado è durato circa venti minuti. Tanto è bastato a scatenare il panico e provocare un disastro che ha spinto le autorità a dichiarare la Calcidica «in stato di emergenza».
Un turista russo e suo figlio di due anni sono rimasti uccisi dalla caduta di un albero nel loro albergo della località balneare di Nea Potidaia, 70 km a sud di Salonicco. In un'altra località nei pressi di Propontida una coppia di cechi ha perso la vita quando il loro caravan è stato travolto da violente raffiche di vento, mentre una donna rumena e il suo bambino sono morti travolti dal tetto di un ristorante, divelto dal tornado a Nea Plagia. Oltre 140 pompieri sono stati impegnati nei soccorsi.
Immagini e video dei danni sono stati condivisi sui social media, mostrando auto rovesciate sulle spiagge, alberi sradicati ed edifici danneggiati. Il ministro greco della Protezione Civile, Michalis Chrysochoidis, si è recato sul posto per verificare la situazione e avviare la conta dei danni. Per il nuovo governo di Kyriakos Mitsotakis, eletto domenica, è subito emergenza nel pieno della stagione turistica, cruciale per l'economia di Atene.
Il maltempo ha funestato nelle ultime ore anche la vicina Turchia. Ma in questo caso sono le alte temperature e le fiamme, alimentate da venti caldi, ad aver causato danni, senza però provocare vittime. La situazione più grave nel sud-ovest, dove un vasto incendio si è diffuso nell'area costiera di Dalaman della provincia di Mugla. Oltre 500 vigili del fuoco hanno impiegato circa 18 ore per domare le fiamme, che i forti venti hanno poi fatto propagare alla vicina località turistica di Fethiye. Secondo il ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, sono andati in fumo almeno 350 ettari di verde, l'equivalente di quasi 500 campi di calcio. E in serata, nuovi focolai di incendio sono ricomparsi nella zona.
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