Viaggi Turismo spaziale: i primi voli regolari potrebbero arrivare nel 2019

AFP

24.7.2018

Le due aziende private più avanzate sul mercato del turismo spaziale affermano di essere a pochi mesi dai loro primi voli nello spazio con dei clienti a bordo, benché entrambe restino prudenti ed evitino di indicare una data precisa.

Virgin Galactic, fondata dal miliardario britannico Richard Branson, e Blue Origin, del più discreto magnate Jeff Bezos, proprietario di Amazon, sono in corsa per essere le prime a terminare i test tecnici e di sicurezza. Le due società puntano su tecnologie radicalmente differenti.

Qualche minuto in assenza di gravità

In ogni caso, i passeggeri non entreranno in orbita attorno alla Terra: la loro esperienza in assenza di gravità durerà solo qualche minuto, contrariamente ai turisti spaziali che hanno pagato decine di milioni di dollari per viaggiare a bordo di una Soyouz e della Stazione spaziale internazionale (ISS) negli anni Duemila. 

In media, il biglietto sarà molto meno caro (250.000 dollari con Virgin; non si conosce ancora l'importo con Blue Origin). I turisti saranno spinti a parecchie decine di chilometri di altitudine, prima di ricadere sulla Terra. Mentre l'ISS, per avere un termine di paragone, viaggia in orbita a 400 km.

L'obiettivo è di avvicinarsi, e magari superare, la linea immaginaria che rappresenta l'inizio dello spazio, la linea di Karman, a 100 km, o la linea scelta dall'esercito americano, situata a 50 miglia (80 km).

A questa altitudine, il cielo diventa più nero, e la curvatura della Terra è ben visibile.

Virgin Galactic

La Virgin Galactic permetterà a sei passeggeri e due piloti di prendere posto a bordo della SpaceShipTwo VSS Unity, che assomiglia ad un jet privato. La VSS Unity sarà agganciata ad un aereo da trasporto, battezzato WhiteKnightTwo. Una volta lasciata andare ad un'altitudine di circa 15.000 metri, la navicella accenderà il proprio motore, in direzione del cielo.

Là, i passeggeri rimarranno in assenza di gravità per qualche minuto.

La discesa sarà rallentata da un sistema di «impennaggio»: le alette poste sulla coda dell'apparecchio si muoveranno al fine di farlo cabrare nella corretta posizione. Quindi il velivolo si poserà sulla pista d'atterraggio dello «spazioporto» della Virgin nel deserto del New Mexico.

Nel corso di un test, il 29 maggio scorso, effettuato nel deserto di Mojave, la navicella ha raggiunto i 35 km di altitudine. 

Nel mese di ottobre del 2014, l'apparecchio della Virgin si è distrutto in volo a causa di un errore di manovra, provocando la morte dei due piloti. I test sono ripresi con un altro mezzo.

Virgin ha concluso un accordo per aprire un secondo «spazioporto» in Italia, nell'area aeroportuale di Taranto-Grottaglie. 

Richard Branson ha affermato a maggio, parlando alla BBC Radio 4, che lui stesso spera di essere uno dei primi passeggeri nei prossimi 12 mesi. Circa 650 clienti si sono già messi in lista d'attesa, ha affermato la Virgin all'AFP. 

Blue Origin

Blue Origin ha sviluppato un sistema che assomiglia ai razzi tradizionali: il New Shepard.

Sei passeggeri prenderanno posto all'interno di una «capsula», una cabina fissata in cima ad un missile vericale alto 18 metri. Dopo il lancio, che spingerà la capsula alla velocità di circa Mach 3, questa si distaccherà e proseguirà la propria traiettoria per qualche chilometro verso il cielo (nel corso di un test, il 29 aprile, sono stati raggiunti i 107 km).

Nel frattempo, il razzo riscenderà... e si poserà a terrà dolcemente, in posizione verticale. 

Dopo alcuni minuti in assenza di gravità, nel corso dei quali i passeggeri potranno alzarsi e guardare all'esterno attraverso grandi oblò, la capsula ricadrà verso la Terra, rallentata da tre grandi paracadute e da alcuni retrorazzi.

Dal decollo all'atterraggio, nell'ultimo test il volo è durato 10 minuti. 

Finora, sono state effettuate prove unicamente con dei manichini, sul sito di Blue Origin in Texas. 

Ma i responsabili hanno affermato di recente che i primi test con esseri umani (degli astronauti), sono previsti «prossimamente» verso la fine dell'anno. E che i primi biglietti saranno messi in vendita nel 2019. 

«Non abbiamo ancora fissato il prezzo e non abbiamo ancora discusso della questione internamente - ha dichiarato venerdì all'AFP la Blue Origin -. I calendari dei test prevedono sempre un certo grado di incertezza. Faremo volare i passeggieri quando saremo pronti. Chi indica date precise non ha basi per farlo».

E poi?

SpaceX e Boeing, da parte loro, stanno sviluppando delle capsule per trasportare degli astronauti della Nasa, probabilmente a partire dal 2020 a seguito di ritardi. Si tratta di investimenti consideravoli, che le due aziende cercheranno senza dubbio di ammortizzare proponendo dei viaggi a dei privati.

Sul lungo termine, la società russa che costruisce le Soyouz sta studiando la possibilità di portare di nuovo dei turisti sull'ISS. E una start-up americana, la Orion Span, ha annunciato quest'anno di voler mettere in orbita una stazione spaziale entro qualche anno. Ma il progetto è ancora lontano dal vedere la luce.

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