La Corte di appello e di revisione penale si è espressa venerdì in merito al 40enne eritreo che il tre luglio 2017, a Bellinzona, uccise la moglie gettandola dal bancone.
In primo grado, l’uomo è stato ritenuto colpevole di assassinio, dovrà quindi scontare 18 anni di carcere e verrà espulso dalla Svizzera per 15 anni. La Corte, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, ha però valutato la sua colpa in maniera ancora più grave, aumentando la pena da 16 a 18 anni; così come chiesto martedì dal procuratore pubblico Moreno Capella. La difesa si era invece battuta per il proscioglimento dell’imputato, che ha sempre parlato di un suicidio.