Urne aperte fino a mezzogiorno per le elezioni cantonali a Zurigo, dove quattro anni fa il campo borghese aveva perso la maggioranza in Gran consiglio. Per il consiglio di Stato si ripresentano tutti e sette gli uscenti.
Le sette poltrone del governo sono attualmente ripartite fra due rappresentanti dell'UDC, una del PLR, una del PS, un Verde, una del Centro e un senza partito.
Da segnalare il «divorzio» in corso di legislatura dal PS del capo del Dipartimento della sicurezza Mario Fehr, ora senza partito, che proprio per questo nella votazione maggioritaria dovrebbe raccogliere il maggior numero di consensi, attingendo anche dai partiti borghesi.
Piuttosto aperto il risultato delle elezioni del Gran consiglio, che nel cantone più popoloso della Svizzera – con 1,56 milioni di abitanti – sono generalmente considerate un test in vista delle federali d'ottobre.
Quattro anni fa Verdi e Verdi-liberali (PVL) avevano guadagnato circa 5 punti percentuali a testa mentre l'UDC ne aveva persi altrettanti. Nel parlamento di 180 seggi, i sondaggi predicono una sostanziale parità fra la cosiddetta «Alleanza climatica», formata da Verdi, PVL, PS, Lista alternativa (AL) e Partito evangelico (PEV), e il campo borghese che riunisce UDC, PLR, Centro e Unione democratica federale (UDF).
Si vota anche a Basilea Campagna
Elezioni cantonali anche a Basilea Campagna, dove per le cinque poltrone dell'esecutivo sono in corsa otto candidati, tra cui quattro uscenti. Tutto fa pensare che l'attuale ripartizione – 1 PS, 1 PLR, 1 Verde, 1 Centro e 1 UDC – non dovrebbe cambiare.
Per i 90 seggi del «Landrat», il parlamento cantonale, sono in corsa 618 candidati. Quattro anni fa, l'UDC aveva perso sette seggi, mentre i Verdi erano usciti vincitori guadagnandone sei.