Polemiche «007 donna e nera», bufera su cultural manager Genova

SDA

18.11.2020 - 14:55

L'attrice Lashana Lynch incarnerà il nuovo James Bond 007
L'attrice Lashana Lynch incarnerà il nuovo James Bond 007
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007 donna e nera, bufera su cultural manager

Bufera social e politica sul manager della cultura per il Comune di Genova, Maurizio Gregorini, che in un tweet si è scagliato contro il nuovo James Bond, prima donna 007 «con licenza di uccidere», impersonata dall'attrice britannica Lashana Lynch.

Gregorini ha infatti cinguettato: «James Bond sarà Donna e nera. Anna Bolena l'hanno fatta mulatta (era bionda con gli occhi azzurri). Le sinistre stanno demolendo ogni presupposto culturale della nostra civiltà».

Il consulente dell'amministrazione genovese, che è anche regista, scrittore e, appunto, dal 2018 city manager, già in passato era finito nella bufera per un altro tweet (poi cancellato) in cui scriveva «vogliono tutti i nostri figli omosessuali».

Ora è di nuovo finito sotto attacco dell'opposizione in consiglio comunale. «Il consulente razzista ci costa 37'800 euro all'anno – afferma Alessandro Terrile, consigliere comunale del Partito democratico – mi domando cosa deve scrivere di peggio il cultural manager della sesta città d'Italia per essere cacciato a pedate da un incarico di cui nessuno, dopo due anni, ha capito l'utilità e invece ce lo teniamo, e il costo non è neppure il tasto più dolente, peggio è la vergogna per come sono cadute in basso le politiche culturali della nostra città».

Gregorini, @Tecnobarbaro sui social, si scaglia in particolare contro la tendenza, favorita dalle battaglie del movimento black lives matter, a dare rappresentanza ad attori afroamericani o comunque non bianchi anche per ruoli tradizionalmente affidati ad attori bianchi. Così Lynch, «nera e donna», che sarà l'agente segreto per eccellenza nel prossimo film della serie, «No Time To Die».. O la anglo-giamaicana Jodie Turner-Smith, che sarà la regina Anna Bolena in una fiction di Channel 5.

Il consulente del Comune si difende: «I neri li rispetto profondamente, non sono certo loro il problema, il razzismo non mi appartiene, il problema è il metodo stesso messo in pratica». «Ho deciso che cancellerò il mio profilo Twitter – annuncia quindi Gregorini -, quello che ho voluto specificare anche con le risposte ai commenti ricevuti è che non sono razzista, non è con la mistificazione culturale ideologica che si demolisce alcunché, anzi si scatena il contrasto e la reazione. I neri non hanno bisogno di queste buffonate che alla lunga li danneggiano, hanno bisogno di rispetto».

Ma la prossima polemica è già servita: in un altro cinguettio il cultural manager scrive: «Come potrà essere giudicato dalla storia un governo che dopo aver imposto la clausura per epidemia ai propri cittadini cristiani aprì le frontiere a centinaia di migliaia di clandestini islamici, a volte infetti?».

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