A Berlino la Roma 'coatta'
I D'Innocenzo, è un film sull'amicizia, la cultura ci ha salvato
BERLINO, 20 FEB - Piomba al Festival di Berlino La terra dell'abbastanza, lungometraggio d'esordio di due ventottenni registi romani, i fratelli gemelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, che ricorda tanto la poetica della periferia romana, della coattagine cantata da Claudio Caligari da Amore tossico fino a Non essere cattivo. Ma ci tengono a dire i registi: "È più che altro un film sull'amicizia in un posto di preannunciata sconfitta. Come si può sfuggire alla coattagine? Semplice, a noi ci ha aiutato la cultura che avevamo in casa ". Nel caso de La terra dell'abbastanza si tratta di un'iniziazione involontaria alla delinquenza da parte di quelli che sarebbero potuti diventare davvero dei bravi ragazzi. Ovvero Mirko, Andrea Carpenzano (Tutto quello che vuoi, Il permesso), e Manolo (Matteo Olivetti) due giovani amici della periferia di Roma che vanno alla scuola alberghiera e sognano di fare i bartender ma un incidente da tragedia si trasforma per loro in un colpo di fortuna
Tornare alla home page