Le opere si possono toccare, modificare e addirittura portar via
MILANO, 30 OTT - Tutto ciò che è vietato fare in un museo o in una galleria diventa possibile, anzi auspicabile, nella mostra collettiva "Take Me (I'm Yours)" ("Prendimi, sono tuo"), in scena al Pirelli Hangar Bicocca dall'1 novembre al 14 gennaio. Anziché trovare cartelli alle pareti con scritto "Non toccare", qui i visitatori sono invitati a intervenire sulle installazioni di una cinquantina di artisti internazionali (15 gli italiani) modificando, aggiungendo o addirittura asportando parti. In Take Me (I'm Yours) i lavori si possono usare, mangiare, indossare o magari portare via, lasciando in cambio oggetti o cimeli personali. Un esempio è l'opera "Dispersion" dell'artista francese Christian Boltanski: diversi mucchi di abiti usati tra i quali è possibile possibile sceglierne uno, provarlo e portarlo via. A ideare la mostra fu proprio Boltanski, che la realizzò per la prima volta nel 1995 alla Serpentine Gallery di Londra, insieme al curatore Hans Ulrich Obrist, lo stesso che oggi cura l'allestimento a Milano.
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