A New York addio al cinema Lincoln Plaza
Michael Moore, "ucciso da capitalismo". Chiuso anche Sunshine
NEW YORK, 30 GEN - L'epitaffio lo ha pronunciato Michael Moore: "Ucciso dal capitalismo". E poteva riferirsi al Lincoln Plaza su Broadway che ha chiuso i battenti in questi giorni o al suo storico proprietario, Dan Talbot, morto a dicembre a 91 anni due settimane dopo che la società immobiliare che ha in mano il palazzo ha sfrattato le sei sale. Il week end precedente aveva proiettato i suoi ultimi film il Sunshine Theater su Houston Street. Per New York è la fine di un'era: il sipario è calato su due dei suoi più storici cinema d'essai.
Un processo si è messo in moto sulla spinta della gentrificazione e del guadagno: "Il capitalismo ha ucciso questo cinema. Questa malvagia, avida forma di capitalismo", ha detto Moore, il cui documentario Fahrenheit 9/11 prese il volo nel 2003 proprio da Lincoln Plaza. Cinema in streaming come su Netflix e Amazon hanno avuto un ruolo. Ma all'epilogo ha contribuito anche la concorrenza di chi distribuisce cinema alternativo come Metrograph del Lower East Side o Anthology Film Archives.
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