Abel Ferrara, sogno un film senza sceneggiatura
In Sportin' Life racconto pandemia con l'occhio del giornalista
VENEZIA, 05 SET – Ad Abel Ferrara resta un sogno: «Fare un film senza sceneggiatura: uscire per strada con la troupe e vedere quello che succede». Così il regista de 'Il cattivo tenente' al Lido dove ha presentato, fuori concorso, 'Sportin' Life', la sesta incarnazione del progetto artistico internazionale Self, curato dal direttore creativo di Saint Laurent, Anthony Vaccarello.
Il regista newyorkese, ormai da anni a Roma dove vive con la compagna Cristina Chiriac e la figlia Anna, riceverà il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker sempre nell'ambito della 77/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Per quanto riguarda 'Sportin' Life' si tratta di un film collage in cui ci sono, alle stesso tempo, tracce e spezzoni di molti suoi film, elementi della sua vita poco ortodossa del passato, momenti di vita quotidiana durante il lockdown e anche la sua singolare visione dell'arte. Per il regista «l'aspetto positivo di questo incubo che è stato il lockdown è che ognuno di noi si è ritrovato a fare un bilancio della propria vita. E poi – aggiunge – io mi sono ritrovato a passare tanto tempo con mia figlia Anna e con la bellezza della solitudine di Roma, del vuoto che c'era».
E ancora il regista sulla lavorazione di Sportin' Life: «Molte cose, mi autodenuncio, le ho girate di nascosto, intorno a casa mia. La necessità, si sa, è la madre di tutte le creatività. Sono rimasto entusiasta dell'aver fatto in quell'occasione un po' il giornalista, una cosa che capita sempre quando si fa un documentario». (ANSA).
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