Spettacolo A$AP Rocky si dichiara innocente: «Ho agito per legittima difesa»

Il rapper rischia fino a due anni di carcere per aver aggredito un ragazzo in Svezia.

A$AP Rocky si è professato non colpevole nel primo giorno di processo in Svezia, dichiarando di aver agito per legittima difesa.

Il rapper - Rakim Mayers all’anagrafe -, rischia fino a due anni di carcere in seguito alle accuse rivolte a lui e al suo entourage dal 19enne Mustafa Jafari.

Il giovane ha raccontato ai giudici di essere stato preso a calci e pugni dal cantante, che alla fine della baruffa lo avrebbe colpito persino con una bottiglia di vetro.

Rocky è apparso al tribunale di Stoccolma per manifestare la propria innocenza, dopo aver trascorso quasi un mese dietro le sbarre. Presente all’udienza anche la madre dell’artista, Renee Black, volata in Scandinavia dagli Stati Uniti per stare accanto al figlio.

I PM svedesi sostengono che A$AP Rocky, e altri due sospettati, abbiano «deliberatamente, insieme e in accordo» attaccato il teenager dopo un alterco scoppiato per strada, in seguito alla performance del 30enne a un festival musicale.

Il legale di Jafari, Magnus Stromberg, ha dichiarato ad Associated Press venerdì scorso che uno dei bodyguard del rapper ha afferrato per il collo il suo assistito, trascinandolo per strada.

Martin Persson, legale di Rocky, ha dichiarato alla tv svedese SVT, di essere in possesso di alcune prove a dimostrazione che non è stata utilizzata nessuna bottiglia e che il rapper abbia utilizzato la violenza entro i limiti della legge.

Prima dell’inizio del processo, il quotidiano Expressen ha rivelato che Jafari ha dei precedenti per droga, aggressione e furti di lieve entità.

La lunga detenzione di A$AP Rocky prima dell’inizio del processo - che si trova in carcere dal 2 luglio -, ha fatto scoppiare un caso diplomatico tra Svezia e Stati Uniti, con il presidente Donald Trump che ha chiesto la scarcerazione del cittadino americano.

Il Primo Ministro, Stefan Lofven, ha rispedito al mittente le richieste, invitando tutte le parti in causa a non interferire con il potere giudiziario.