L'attore romano arriva nelle sale col dramma ambientato in una Taranto futuristica cerchiata dal filo spinato, dove nemmeno le forze dell'ordine entrano.
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23.08.2021, 16:30
23.08.2021, 16:42
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Il nuovo film di Alessandro Borghi lo vede nei panni di un dissidente.
Dal 3 settembre, l'attore romano arriva al cinema con «Mondocane» di Alessandro Celli. Presentata in anteprima alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in concorso nella sezione Settimana Internazionale della critica, la pellicola è ambientata in un futuro «non molto lontano», in una Taranto ormai città fantasma e cerchiata dal filo spinato, dove nemmeno le forze dell'ordine entrano, tra gang che si fronteggiano e poveri che lottano per la sopravvivenza.
«Il cinema è uno strumento politico, soprattutto se lo si vuole usare come hanno scelto di farlo il produttore Matteo Rovere e il regista Alessandro Celli», racconta Alessandro Borghi a iODonna.
«"Mondocane» è un lavoro di intrattenimento, ma dentro c'è una storia che ci riguarda da vicino, e riguarda una città che ha un grave problema da molti anni, anche se alcuni fanno finta che non esista – sottolinea Borghi -. Nel film la città è diventata una favela dove regna l'anarchia, e questo forse riuscirà a far riflettere qualcuno. Credo nel potere del cinema, in quello autoriale ma anche quello di genere e di intrattenimento».
Nel suo prossimo film Borghi avrà invece il mantello, reciterà in «Supereroi» di Paolo Genovese.
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