Spettacolo Alessandro Gassmann su «Non odiare»: «Raccomandabile come 11esimo comandamento»

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8.9.2020 - 16:32

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L'attore romano è protagonista dell’esordio alla regia di Mauro Mancini, unico film in concorso nella sezione parallela del Festival di Venezia.

Per vestire i panni del protagonista di «Non odiare» Alessandro Gassmann ha ripensato al proprio passato.

L'attore romano è protagonista dell’esordio alla regia di Mauro Mancini, unico film in concorso nella sezione parallela del Festival di Venezia e ispirato a una storia vera: il rifiuto di un medico tedesco di operare un uomo con un tatuaggio nazista, nel 2010.

«Non odiare come undicesimo comandamento? Sarebbe raccomandabile che lo diventasse, in un mondo cosi ricolmo d’odio come quello nel quale stiamo vivendo poi! Guarda quello che sta accadendo negli Stati Uniti», ha dichiarato Alessandro Gassmann nella sua intervista a Amica.

«Ma anche in Italia si registra un abbassamento del livello del confronto politico e sociale - riflette l'attore -. Siamo a un mero scambio di insulti, violenza e minacce. Questo sicuramente non fa bene. Sarebbe un comandamento consigliabile a chi ha fede, purtroppo io non ho questa fortuna».

Nel film, Gassmann è il chirurgo ebreo Simone Segre, le cui paure sono simili a quelle vissute durante l'infanzia dal 55enne.

«Vive delle emozioni che conosco, avendo avuto una nonna ebrea e due cugine uccise nei campi», condivide Alessandro.

«Le sue paure assomigliano alle mie. E a quelle che più di me ha vissuto mio papà, che si è ritrovato orfano di padre a 14 anni nel 1936 a Roma. Con una madre ebrea che aveva due ragazzi a carico. Credo che quello sia stato il trauma più forte della sua vita, del quale per altro non ha mai parlato. E che io ho scoperto solo attraverso i racconti di mia nonna».

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