Amber Heard accusa Johnny Depp, temevo mi avrebbe uccisa
L'attrice ed ex moglie sul banco dei testimoni a processo vs Sun
LONDRA, 20 LUG – Dal sogno iniziale di aver sposato «un re», all'immagine di un marito svelato come aggressivo e morbosamente geloso, fino ad arrivare a presunte minacce di morte e abusi fisici o verbali. Dopo la deposizione di Johnny Depp, il 20 luglio è stata la volta di Amber Heard a salire sul banco dei testimoni nel processo per diffamazione intentato dal divo di Hollywood a Londra contro il tabloid britannico Sun, che lo aveva definito un «picchiatore» coniugale: testimonianza durante la quale la donna è stata costretta peraltro a difendersi dalle ombre sollevate dai legali dell'ex marito sulla credibilità delle sue denunce, nonché dalla controaccusa d'esser stata lei ad alzare le mani durante il breve ma burrascoso menage, e ad ammettere di aver consumato alcol e droga sebbene non in modo «abituale».
Heard, che ha risposto alle domande insistenti di Eleanor Laws, una degli avvocati di Depp, ha sostenuto di aver avuto a un certo punto paura che Johnny la uccidesse in uno dei suoi scoppi di furore «fuori controllo». Soprattutto verso la fine della loro relazione: un Depp ossessivo, nella ricostruzione di lei, che controllava gli spostamenti («mi ha costretto a spostarmi sempre e solo col suo autista personale»), il guardaroba, le scelte lavorative. «Ogni vestito sexy che indossavo sul red carpet era motivo di litigio, Johnny voleva leggere i copioni che ricevevo, e se c'erano scene di sesso o di nudo dovevo rinunciare o chiederne il taglio», ha detto. La gelosia della star dei I Pirati dei Caraibi – nella testimonianza – si sarebbe estesa ai partner cinematografici della moglie: tutti puntualmente denigrati, incluso Leonardo Di Caprio, liquidato ad esempio come una «testa di zucca». (ANSA).
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