Diversi dubbi A settembre la verità sulla morte del giornalista Andrea Purgatori?

Covermedia

1.8.2023 - 11:01

Andrea Purgatori
Andrea Purgatori

Il giornalista è mancato per una complicazione cardiopolmonare. Ancora da verificare se sia stato colpito anche da ischemie celebrali.

Potrebbero essere state delle ischemie celebrali a determinare la morte di Andrea Purgatori, il giornalista del Corriere e conduttore di Atlantide su La7, morto lo scorso 19 luglio.

Per sapere il verdetto però bisognerà attendere il prossimo settembre, come confermano gli avvocati della famiglia Michele e Alessandro Gentiloni, in una nota congiunta.

«Si specifica che le operazioni di autopsia riprenderanno il 6 settembre 2023 e, solamente al termine, tutte le ipotesi investigative, ivi comprese le ischemie, potranno essere confermate o smentite». 

Diagnosticato un tumore, che però non c'era?

Secondo i primi risultati dell’autopsia effettuata dal professore Luigi Marsella dell'Università di Tor Vergata, a risultare fatale sarebbero stati problemi cardiopolmonari.

È stata la famiglia a richiedere l'autopsia per verificare se le cure a cui era stato sottoposto il giornalista fossero corrette: lo scorso maggio infatti, a Purgatori è stato diagnosticato un tumore avanzato, con metastasi al cervello dai professori della clinica privata Pio XI Gianfranco Gualdi, responsabile della Radiologia, e Claudio Di Biasi.

Entrambi sono ora indagati per omicidio colposo, a seguito dell’indagine avviata dai pm della Procura di Roma per far luce sulla vicenda.

Dopo ulteriori accertamenti, sembra infatti che il giornalista non avesse un tumore al cervello, ma solo ischemie diffuse.