Benedetti Michelangeli, 100 anni di perfezione
Arte e curiosità su un pianista d'eccezione in libro di Cotroneo
ROMA, 21 GIU – '''E' nato il nuovo Liszt'', si racconta abbia esclamato il grande pianista Alfred Cortot nel 1939, dopo aver sentito suonare Arturo Benedetti Michelangeli diciannovenne e ottenere la vittoria al prestigioso concorso pianistico di Ginevra. E' un po' in queste poche parole tutta la persona e il modo d'essere e la dedizione totale per la musica, grazie a un dono eccezionale, di questo pianista leggendario per la sua perenne e assoluta ricerca della perfezione, di cui cadono quest'anno i 100 anni dalla nascita (5 gennaio 1920) e i 25 dalla morte, a giugno del 1995.
''L'ultimo dei romantici'' lo definisce Roberto Cotroneo nel sottotitolo del suo libro appena uscito, un godibilissimo saggio grazie a un racconto, a un intreccio che unisce spiegazioni di tecniche musicali a fatti storici, ma anche curiosità e aneddoti, intitolato ''Il demone della perfezione – Arturo Benedetti Michelangeli'' (Neri Pozza, pp. 150 – 16,00 euro) perché, spiega, ''ABM era fondamentalmente un uomo dell'Ottocento e legato a un mondo lontanissimo se da bambino aveva avuto come insegnate Paolo Chimeri, il quale era stato chiamato a eseguire un concerto per i reduci della II Guerra d'Indipendenza. E fu sempre legato alla monarchia, amava aristocratici, principi e principesse, era un cattolico tradizionalista anche se poi amico di Giovanni XXIII e di Paolo VI. Ricordandoci comunque che sino agli anni '30 del Novecento anche le grandi esecuzioni non si contraddistinguevano per il rigore. Dopo di lui, col suo essere invece rigorosissimo e avere un tocco di eccezionale nitore, nessuno potrà più suonare come prima''. (ANSA).
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