«Il Sogno»Benigni incanta e stuzzica: «L'Europa unita è l'unica utopia ragionevole. La pace è...»
Igor Sertori
20.3.2025 - 09:38
Roberto Benigni
KEYSTONE
«Sono un europeista estremista, l'Europa unita è l'unica utopia ragionevole», sottolinea Roberto Benigni, nel suo show «Il Sogno» in diretta su Rai1. L'attore regista ha poi tessuto le lodi del Vecchio Continente, senza dimenticare la guerra e soprattutto la pace.
Keystone-SDA, Igor Sertori
20.03.2025, 09:38
20.03.2025, 19:41
SDA
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Roberto Benigni è tornato in TV su Rai 1 con lo spettacolo «Il Sogno», in cui ha parlato di Europa, sogni e valori universali, alternando riflessioni profonde e momenti di umorismo.
Nel suo monologo ha esaltato l'Unione Europea come un'idea rivoluzionaria e un progetto di speranza, ricordando il ruolo storico del continente nelle grandi trasformazioni del mondo.
Ha poi criticato il nazionalismo, definendolo un pericolo per la pace, e ha concluso con un messaggio di fiducia, sostenendo che la pace universale non solo è possibile, ma inevitabile.
È tornato in tv, su Rai 1 dopo dieci anni. Mercoledì sera Roberto Benigni ha presentato il suo nuovo show, dal titolo evocativo: «Il Sogno».
Un momento fatto di «stupore, sorpresa, verità e bellezza», come aveva dichiarato lo stesso Benigni al Festival di Sanremo 2025. «Nello spettacolo si parlerà di noi, dell'Europa, del mondo, della nostra vita. Si parlerà delle nostre aspirazioni e soprattutto dei nostri sogni. E io sono un grande sognatore. E siccome, come dice il Poeta, i grandi sognatori non sognano mai da soli, sogneremo tutti insieme».
In apertura di trasmissione ha rivolto un caloroso saluto al Presidente Mattarella, esprimendo gratitudine per il suo operato. Non ha lesinato un po' di umorismo, augurando a Papa Francesco una pronta guarigione e facendo riferimento agli appelli del Papa per la pace durante i suoi commenti. «Che Papa abbiamo!», ha esclamato Benigni, dando il tono di una serata che ha oscillato tra la giovialità e la gravità.
«L'Unione Europea è un'ideale di speranza»
«L'Unione Europea», ha poi riflettuto il premio Oscar, «è la più grande istituzione degli ultimi 5000 anni realizzata sul pianeta terra dall'essere umano, un progetto, un ideale, una speranza, una sfida, un sogno, e soprattutto è un caso unico nella storia dell'umanità: la sola volta in cui Stati sovrani decidono liberamente in pace di unirsi, un colpo di scena della storia, una rivoluzione silenziosa che può trasformare il mondo».
L'attore regista ha tirato in ballo De Gasperi, secondo lui «il più grande presidente del consiglio che abbiamo avuto. Non è una cosa fredda che sta a Bruxelles o a Strasburgo, è una cosa calda, vicina, piena di passione e amore. Non a caso il suo inno è L'Inno alla gioia di Beethoven».
«Ne abbiamo fatte di belle cose noi europei, è giusto ricordarsi chi siamo, c'è da essere orgogliosi di essere europei: l'Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dell'umanità, inventando la logica, la ragione, il dubbio», e ancora, ha continuato con un ode piena di passione e trasporto, tipica del toscano.
«La libertà, la democrazia, il teatro lo sport, la chimica moderna, la coscienza di classe, spaccando l'atomo, dipingendo la Sistina. Un patrimonio comune, un tesoro immenso in tutti i campi». Lo dice Roberto Benigni, nel suo show Il Sogno.
Il «nazionalismo odia il mondo»
«Attenti perché il cammino non è concluso, nella storia dell'Europa la cosa rarissima è la pace: basta che spuntino problemi perché risorga il nazionalismo, che nella storia ha provocato milioni di morti, è il carburante di tutte le guerre, è una fede integralista, un'ossessione per la nazione al di sopra di tutto, anche di Dio, è una malattia, che si maschera da patriottismo, no lo confondete mai».
«Lo dico io che sono il più grande patriota e amo l'Italia come la mia mamma. Il nazionalismo odia invece il mondo, il suo motore è la paura e vuole che abbiamo paura tutti noi. E quanto questo accade la pace è in pericolo», così il 72enne di Castiglio fiorentino ha detto la sua anche sulle tendenze politiche di alcuni Paesi dell'Unione.
La pace universale «è inevitabile»
«Il sogno della pace universale è fattibile? Io vi dico sì, senza esitazione, anzi è inevitabile: la guerra finirà per sempre, non c'è alternativa, non può che finire così», sottolinea nelle battute finali del suo spettacolo.
«Dobbiamo fare un ultimo passo tutti insieme e dire agli altri: siete fratelli», conclude commosso, tra gli applausi del pubblico.