Berlino: Hillary Clinton, io donna e first lady
Sua storia in un docu, troppi pregiudizi politica al femminile
BERLINO, 24 FEB – Dopo aver perso le elezioni del 2016 con Donald Trump, Hillary Clinton non è stata a guardare: ha pubblicato un libro di memorie su quella sconfitta, ha lanciato un comitato di azione politica e ha scritto un altro libro sulle «donne grintose» con sua figlia Chelsea. Non solo, al Sundance Film Festival all'ex segretario di Stato è stata dedicata una serie di documentari di quattro ore dal titolo 'Hillary', regia di Nanette Burstein, che andrà in onda a marzo sulla piattaforma Hulu e che è approdata anche al Festival di Berlino nella sezione Berlinale Special dove viene presentata il 25 febbraio dalla 72/enne politica americana insieme alla regista.
Tutto il documentario è costruito con flashback. Si va dall'enorme dispiegamento di forze della fallita campagna presidenziale fino all'infanzia di Hillary, prima al Wellesley College e poi alla Yale Law School (dove ha incontrato Bill). Si passa poi al periodo in cui la Clinton è moglie del presidente con tutti i problemi annessi come il caso Whitewater e lo scandalo Monica Lewinsky. E, infine, è Hillary la protagonista, prima come senatrice di New York e poi nella sua corsa alla Casa Bianca.
Ciò che emerge chiaramente dal film è che Clinton si è trovata circondata da un patto di populismo non partigiano, e forse anche di segno maschilista, quando è stata attaccata da Trump da destra e da Sanders da sinistra. (ANSA).
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