Spettacolo Beyoncé: una canzone per le vittime degli uragani

(Cover) - IT Showbiz - Beyoncé è vicina a tutti coloro che stanno subendo le catastrofiche conseguenze degli uragani abbattutisi sui Caraibi.

A dimostrazione di ciò, la superstella del pop si è recata in studio con J.Balvin e Willy Williams per incidere un remix della canzone «Mi Gente», il cui ricavato dalle vendite verrà interamente devoluto alle popolazioni che hanno bisogno in questo momento di beni di prima necessità e risorse per cominciare il lungo percorso verso la ricostruzione.

In un comunicato stampa, la cantante 35enne ha dichiarato: «Donerò l’incasso di questa canzone alle associazioni benefiche che stanno operando nei territori colpiti dagli uragani, il Porto Rico, il Messico e altre isole caraibiche rimaste coinvolte».

Dopo aver pubblicato il video, apparso sul canale YouTube di J Balvin, Beyoncé ha condiviso una clip in cui la si vede ballare sulle note del brano con un abito super colorato, degli occhiali da sole e delle trainers bianche.

A inizio settembre, la cantante ha preso parte al telethon Hand in Hand: A Benefit for Hurricane Relief, iniziativa benefica che ha raccolto 45 milioni di euro, devoluti alle vittime delle calamità naturali che hanno interessato in particolar modo il Texas, la Louisiana e la Florida.

La grande risposta del popolo americano ha quasi commosso Beyoncé, che ha affermato di aver riacquistato «fede nell’umanità».

«In un momento in cui è impossibile non guardare i telegiornali senza sentir parlare di violenza o razzismo in questo paese, e quando pensi che peggio di così non si possa andare, ecco arrivare i disastri naturali che spazzano via vite preziose, fanno dei danni enormi e cambiano per sempre le vite di molti - ha detto la popstar in un messaggio -. Nella mia città, la città di Houston, ci sono persone che hanno bisogno di cibo, di vestiti, di ricambi, di lenzuola, di scarpe, di pannolini, di latte in polvere per i bambini e, ovviamente, di acqua pulita. I disastri naturali non discriminano. Non vedono se sei un immigrato, se tu sia bianco o nero, ispanico o asiatico, ebreo o musulmano, ricco o povero…Siamo tutti uguali di fronte alle catastrofi».

«Vedere persone di etnie diverse, con background sociali o religiosi diversi, mettere a rischio le proprie vite per aiutare il prossimo a sopravvivere ha fatto rinascere la mia fede nell’umanità».

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