Di nuovo nel mirinoBlake Lively accusata di ambiente di lavoro «malsano e tossico»
Covermedia
21.5.2025 - 13:00
Blake Lively
Sei ex dipendenti denunciano una gestione caotica e disorganizzata nel negozio online Preserve, ora chiuso. L'attrice e imprenditrice Blake Lively è nel mezzo di una battaglia legale sul set di «It Ends With Us», mentre emergono gravi critiche sul suo modo di gestire il lavoro.
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21.05.2025, 13:00
21.05.2025, 13:10
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Blake Lively è stata accusata di aver creato un ambiente di lavoro «malsano e tossico».
Sei ex dipendenti dell'attrice e imprenditrice sostengono che durante l'attività del suo ormai chiuso negozio online Preserve fosse presente una gestione «caotica» e poco professionale.
«L'intera azienda era un disastro totale», ha dichiarato un ex collaboratore questa settimana al Daily Mail.
«Le accuse che Blake sta muovendo ora risultano profondamente ironiche, considerando che quell'ambiente era uno dei più insani, tossici, emotivamente logoranti e disorganizzati che si possano immaginare».
L'ennesima controversia legale
Attualmente Blake è coinvolta in una lunga controversia legale con Justin Baldoni, suo ex co-protagonista e regista del film «It Ends With Us» (2024), per accuse reciproche di violazioni sul set.
Preserve, lanciato nel 2014 con l'ambizione di diventare un sito lifestyle redditizio nello stile di Goop di Gwyneth Paltrow, ha chiuso i battenti entro un anno a causa delle scarse vendite e del traffico ridotto.
«L'impressione che Blake mi ha lasciato dopo aver lavorato a Preserve è che a lei non importasse», ha raccontato un altro ex dipendente. «Era un ambiente di lavoro davvero tossico».
«Ci sono stati molti aspetti di non professionalità»
Due ex membri dello staff hanno dichiarato di non aver potuto permettersi il biglietto della metropolitana perché gli stipendi arrivavano in ritardo, mentre un altro ha denunciato la mancanza di mobili negli uffici per mesi.
«Ci sono stati molti aspetti di non professionalità», ha aggiunto un collaboratore. «Per settimane, se non mesi, non c'erano nemmeno le scrivanie».
Queste testimonianze dipingono un quadro preoccupante dietro le quinte di un progetto che, nonostante le ambizioni, non ha mantenuto le promesse.