In diretta Memo Remigi cacciato dalla Rai per aver palpeggiato Jessica Morlacchi

Covermedia

28.10.2022 - 11:00

Memo Remigi
Memo Remigi

Il cantante è stato cacciato dalla Rai per aver palpeggiato la giovane collega in diretta.

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Memo Remigi licenziato dopo aver toccato il sedere di Jessica Morlacchi, sua collega a «Oggi è un altro giorno», in onda tutti i giorni su Rai Uno.

Il fattaccio è accaduto venerdì 21 ottobre: all'occhio attento dei telespettatori non è sfuggita la mano del cantautore che dal fianco della Morlacchi è scivolata sul fondoschiena della cantante dei Gazosa, che lo ha bloccato dandogli uno schiaffetto sulla mano, rimettendogliela poi a posto sul suo fianco. Immagini diventate virali grazie a Twitter e Striscia la notizia.

«Remigi, in questo studio, si è reso responsabile di un comportamento che non può essere tollerato in questo programma, in questa azienda e per quanto mi riguarda in nessun luogo», ha spiegato la conduttrice Serena Bortone. «Per rispetto della persona coinvolta, avevamo mantenuto il riserbo. Ma ora che l'episodio è diventato pubblico, sento di avere un dovere di sincerità con voi, di esprimere anche pubblicamente la mia solidarietà a Jessica, solidarietà mia, della direttrice, dell'azienda e il mio profondo dispiacere. Mi fermo qui, per ora».

La replica di Remigi

L’artista ha provato a difendersi in un’intervista rilasciata a Fanpage: «Abbiamo sempre avuto un'atmosfera goliardica tra noi, tra gli 'affetti stabili', si scherza e ci si fa degli scherzi. È stato un gesto involontario. Cercavo di sistemare il microfono dietro, che era caduto dalla cintura. Gli ho messo la mano dietro perché stava cadendo questo microfono e scherzando gli ho dato la pacchetta sul sedere. Non avevo nessuna intenzione di essere un uomo libidinoso, ho l'età che ho e non sono mai stato questo tipo di persona».

Affermazioni che non sono piaciute a Jessica Morlacchi. Come riporta il Corriere della Sera la giovane interprete avrebbe amaramente detto: «Sono molto dispiaciuta e mi aspettavo almeno delle scuse. Non che si inventasse delle menzogne».