Film in sala 80 anni faChaplin's World: esposizione per celebrare «Il grande dittatore»
gsi, ats
11.3.2021 - 15:04
Chaplin's World, il museo dedicato a Charlie Chaplin, nei pressi di Vevey (VD), commemora l'80esimo anniversario dell'uscita nei cinema statunitensi del film The Great Dictator, Il grande dittatore, con una mostra temporanea.
gsi, ats
11.03.2021, 15:04
SDA
Da domani al 29 agosto sarà possibile vedere foto inedite, scene tagliate durante il montaggio e riprese dietro le quinte di uno dei film considerati più emblematici nella storia della settima arte.
Il percorso espositivo inizia con un compendio della pellicola in stampe fotografiche originali. La sezione successiva mostra il quadro delle riprese, la direzione degli attori, il trucco e le scene tagliate. Pure visibile la giacca di Hynkel (il dittatore del film), che è stata trovata in una collezione privata svizzera all'inizio di febbraio.
«Vogliamo soprattutto mostrare le condizioni in cui il film è stato realizzato», spiega la direttrice del museo, Béatrice de Reyniès, parlando con Keystone-ATS.
La mostra deve pure servire a ricordare l'importanza di questo lavoro visionario: «Chaplin, che passava il suo tempo a difendere gli oppressi, pensava già negli anni '30 alle conseguenze dell'arrivo del nazismo», ricorda de Reyniès. Al di là del suo contesto storico, la pellicola rimane «terribilmente attuale» mostrando le devastazioni di una dittatura.
All'epoca Chaplin era uno dei pochi registi a criticare Hitler e il nazismo. «Ha dovuto affrontare minacce di morte e molte pressioni, soprattutto da parte del governo statunitense, per realizzare il suo film. L'ha finanziato lui stesso per dimostrare che era libero e che non si faceva condizionare», afferma Eugène Chaplin, uno dei figli del maestro del cinema muto.
Il film è stato presentato in anteprima il 15 ottobre 1940 a New York. Per molti altri paesi coinvolti nella Seconda Guerra mondiale la prima proiezione è avvenuta solo dopo il termine del conflitto.
Discorso mitico
Il grande dittatore racconta la storia di un barbiere sottoposto a persecuzione da un regime autoritario guidato da Adenoid Hynkel, una caricatura di Adolf Hitler. Dopo vari colpi di scena, il barbiere viene scambiato per il dittatore e approfitta della situazione per pronunciare un discorso di tolleranza e di pace, alla fine del film.
Sulla base di questo famoso discorso, Chaplin's World ha lanciato un'operazione unica. All'interno della sua nuova mostra, un terminale interattivo invita i visitatori a trasformare la loro immagine in Charlot, il personaggio protagonista di tutta una serie di film di Chaplin. Tutti questi Charlot costituiranno delle lettere dell'alfabeto che, a loro volta, formeranno il discorso finale del film. Tutti possono partecipare a questa iniziativa sul sito letusallunite.world. Il risultato sarà un gigantesco «affresco umano» che sarà svelato durante l'estate sulle reti sociali e sarà esposto sul muro di cinta del museo.
La campagna – #Letusallunite (uniamoci), una frase del discorso – è gestita in collaborazione con Amnesty International e la Non-Violence Project Foundation. «Questi discorsi umanisti sono stati molto rari negli ultimi anni», nota Eugène Chaplin.
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