Spettacolo Christian Bale parla del film «Le Mans ’66 – La grande sfida»

CoverMedia

14.11.2019 - 16:36

69th Berlin International Film Festival - 'Vice' - Photocall

Featuring: Christian Bale
Where: Berlin, Germany
When: 11 Feb 2019
Credit: Nicole Kubelka/Future Image/WENN.com

**Not available for publication in Germany**
69th Berlin International Film Festival - 'Vice' - Photocall Featuring: Christian Bale Where: Berlin, Germany When: 11 Feb 2019 Credit: Nicole Kubelka/Future Image/WENN.com **Not available for publication in Germany**
Source: Nicole Kubelka/Future Image/WENN

Sul set l’attore interpreta il pilota-meccanico gallese Ken Miles. Per prepararsi al ruolo ha perso peso, letto molti libri e… fissato il muro per ore.

Christian Bale vince un’altra sfida professionale calandosi nei panni del pilota-meccanico gallese Ken Miles per il film «Le Mans ’66 – La grande sfida».

Intervistato da Io Donna, l’attore racconta come si è preparato al ruolo.

«Ho cominciato col perdere peso, ho letto libri, ho fatto finta di correre sul circuito (ride) e ho incontrato Noah, il meraviglioso figlio di Miles, che recita nel film. Poi, al solito, ho passato molto tempo a fissare il muro, cosa che faccio puntualmente quando mi preparo per un film, mi siedo e sogno a occhi aperti, lasciando che la mente vaghi libera, per i fatti suoi», spiega Bale parlando del film diretto da James Mangold, che racconta la storia del pilota inglese Ken Miles e del suo sponsor americano Carroll Shelby (Matt Damon), i quali insieme costruiscono una macchina da corsa per la Ford e strappano il titolo alla Ferrari nella 24 Ore di Le Mans nel 1966.

«Mi ha entusiasmato (interpretare Ken Miles). Amo il film perché abbatte i soliti stereotipi del mondo delle corse automobilistiche», aggiunge Bale

«Sono questi i ruoli che preferisco: Ken Miles è un uomo vivace e appassionato, adora ciò che fa, ricerca la perfezione e si scaglia contro i limiti della burocrazia e le sue regole. In più non è un macho o un duro, è una persona generosa e affettuosa, proprio come tanti piloti che ho incontrato: fanno un lavoro pericolosissimo e lo amano immensamente».

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