Con coraggio e ironiaChristina Applegate: «Sono finita in ospedale 30 volte, ma ora so cosa mi succede»
Covermedia
20.3.2025 - 13:00
Christina Applegate
La star di «Dead to Me» racconta senza filtri le conseguenze devastanti della sclerosi multipla. Tra dolori lancinanti, corse in ospedale e ironia tagliente, Christina Applegate si confessa nel podcast «MesSy»: «Vomito, ho dolori atroci, ma dopo tre anni ho capito cosa c'è che non va».
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20.03.2025, 13:00
20.03.2025, 13:11
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Christina Applegate non si nasconde.
A 53 anni, la protagonista della serie «Dead to Me» continua a condividere con coraggio – e una buona dose di ironia – la sua lotta contro la sclerosi multipla, malattia autoimmune che le è stata diagnosticata nel 2021. Nell'ultimo episodio del podcast «MesSy», che conduce insieme a Jamie-Lynn Sigler (anche lei affetta da SM), l'attrice ha rivelato un dettaglio scioccante: in tre anni, è stata ricoverata più di 30 volte.
«Ho vomitato, avuto diarrea, dolori insopportabili... e ogni volta finivo dritta in ospedale», racconta Christina con sincerità disarmante. «Mi hanno fatto ogni test possibile, mi hanno iniettato addosso così tanta radiazione con le TAC che sembro un cartello luminoso». Ma dopo un calvario durato anni, un barlume di risposta sembra finalmente arrivato.
«Negli ultimi tempi ho capito che forse – e dico forse – tutto questo ha a che fare con problemi di motilità», spiega. «Con la sclerosi multipla, gli organi rallentano, non si fermano del tutto, ma funzionano più lentamente. E io ho notato una cosa, e sarò brutale: se devo andare di corpo, vomito. E quando vomito, iniziano i dolori, e tutto il resto».
In cerca di conferme, l'attrice ha già prenotato una colonscopia, determinata a trovare una soluzione. Ma, fedele al suo stile tagliente e autoironico, chiude con una battuta: «Avete mai vomitato e avuto la diarrea allo stesso tempo? È la mia parte preferita, la più sexy».
Christina Applegate, ancora una volta, dimostra che si può parlare di malattia senza rinunciare alla propria voce, tra dolore e risate, trasformando la vulnerabilità in forza.