Autobiografia Dayane Mello e l’infanzia violenta: «Presi del veleno per topi»

Covermedia

7.11.2023 - 13:10

Dayane Mello
Dayane Mello

La 34enne brasiliana ha presentato la sua autobiografia «La ragazza che dormiva sempre con la luce accesa» ospite di Silvia Toffanin a «Verissimo».

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L’infanzia di Dayane Mello è stata caratterizzata da esperienze negative.

Dalla relazione conflittuale con il padre, che la picchiava costantemente, al rapporto mancato con la madre, che si prostituiva, passando per la morte del fratello, mancato a soli 27 anni per un incidente stradale.

Il racconto difficile è racchiuso nella sua autobiografia «La ragazza che dormiva sempre con la luce accesa», presentato a «Verissimo», nel salotto di Silvia Toffanin.

«Il ricordo fa ancora male»

«Scriverlo è stato importante per capire un po’ di più della mia storia: è stato come rimettere insieme i pezzi di un puzzle», ha detto la 34enne modella e showgirl brasiliana riferendosi poi alla madre.

«Non la giudicherò mai per quello che ci è mancato, ma quello dell'infanzia è un dolore che ho vissuto. Lei mi ha messo al mondo e mi ha detto che sono nata per un atto d'amore, sebbene mio padre non mi volesse. Rispetto mia mamma, ma il ricordo fa ancora male».

Un rapporto conflittuale col padre

Per la Mello, il rapporto con il padre è ancora una ferita aperta.

«Mio padre mi ha picchiato tante volte e per anni non ci siamo parlati, perché sono andata via di casa. Ero innamorata, scappavo dalla finestra per stare con un ragazzo e lui non lo accettava.

«All’epoca ero adolescente e sentivo che dentro casa tutti potevano avere una vita tranne me, perché ero donna: era una situazione molto maschilista. Mi sentivo sempre sminuita.»

«Una volta, dopo che mi picchiò pesantemente, mi disse che era deluso da me e mi chiese di non salutarlo più. Mi sentivo così invisibile che non vedevo luce».

Fu a quel punto che la modella pensò al suicidio.

«Tante volte arrivavo a scuola e pensavo di buttarmi sotto a una macchina, poi un pomeriggio sono andata a cercare del veleno per topi: ho preso tutte le pasticche e ho avuto una convulsione. Mi fecero una lavanda gastrica».