L'intervistaFabio Rovazzi confessa: «Vorrei diventare papà. Ma niente «Andiamo a comandare» per mio figlio»
Covermedia
16.6.2025 - 18:40
Fabio Rovazzi
Dal tormentone all'introspezione: Rovazzi parla di relazioni tossiche, desiderio di paternità e del sogno di trasmettere al futuro figlio un'eredità fatta di ironia e Led Zeppelin.
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16.06.2025, 18:40
16.06.2025, 18:48
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Fabio Rovazzi smette i panni del giullare digitale e lascia intravedere l'uomo dietro la hit.
«Mi piacerebbe molto diventare papà», rivela nel corso di un'intervista a Leggo. Ma niente fretta: Lucia, la compagna con cui sta da tre anni, si è appena laureata. «Rispetto i suoi tempi», sottolinea.
Fra gusti musicali e relazioni andate male
Cantante, regista, autore, giudice, conduttore e content creator. In una parola: Fabio Rovazzi. In dieci anni si è costruito un'identità senza etichette, cucita addosso con l'ironia e il ritmo delle sue scelte fuori dal coro. Ma questa volta, con il lancio di «Red Flag», il nuovo singolo con Paola Iezzi e Dani Faiv, lascia spazio a un'intimità inedita.
«Ho 31 anni, è il momento giusto per condividere con un figlio le mie passioni» confessa. Non però la sua musica: «Andiamo a comandare»? Meglio di no. Vorrei piuttosto passargli la curiosità che avevo io: ero ossessionato dai Led Zeppelin, dai Who, da Elio e le Storie Tese».
Dietro l'ironia del nuovo brano, c'è un vissuto autentico. Il tema dei segnali tossici nei rapporti lo tocca da vicino: «Anch'io ho amato casi umani. Relazioni palesemente tossiche. Ma il «tossic reveal» arriva sempre dopo». Una consapevolezza che non risparmia nemmeno se stesso: «Sono stato un nerd strano. Il primo passo è riconoscerlo. Poi si migliora»