Molestie Fabio Testi: «Mi dicevano: se vieni a Rio con me fai il film altrimenti no»

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21.12.2018 - 08:26

Source: Covermedia

L’attore che da anni lavora all’estero, ha rilasciato una pungente intervista a Radio Cusano Campus: «Il lavoro artistico in Italia si è limitato a certi gruppi».

Fabio Testi è risentito contro il mondo dello spettacolo italiano.

Esploso sul grande schermo alla fine degli anni Sessanta, il 77enne di Peschiera del Garda ha ammesso che si è oramai allontanato dal Bel Paese per lavorare all’estero, ma ha rilasciato una pungente intervista ai microfoni di Radio Cusano Campus rivelando tutti i suoi malumori.

«Devo fare un tesserino da gay per lavorare in Rai, poi un tesserino da tossico per lavorare nell’altro ambiente, ormai in Italia il lavoro artistico si è limitato a certi gruppi, dove io son tagliato fuori perché sono troppo quadrato. Io non ho tesserino e allora mi lasciano a casa così non gli rompo i co**ioni», ha dichiarato Fabio Testi al programma L'italia s'è desta, secondo Tag24.

Oltre allo scoglio dettato dal presunto favoritismo, Testi ha condiviso la sua esperienza con le molestie da parte di altri uomini.

«Non se ne parla mai al maschile. Io mi sono trovato produttori gay che mi dicevano: se vieni a Rio De Janeiro con me fai il film altrimenti no e io mi mettevo a ridere. Sai quanti ne ho visti di amici miei che hanno accettato? Io mi sono trovato a metà film col regista che mi diceva se non accetti vai a casa e io dicevo: ok vado a casa».

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