Ecco come Alle Giornate di Soletta tributo al cinema d'animazione

bu, ats

19.1.2024 - 11:54

Daniel Suter e Claude Luyet.
Daniel Suter e Claude Luyet.
Keystone

Le Giornate di Soletta rendono omaggio al cinema d'animazione, presentando la prima retrospettiva di tre pionieri romandi: Claude Luyet, Georges Schwizgebel e Daniel Suter. I fondatori dello studio ginevrino GDS sono presenti al festival del cinema svizzero.

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«È impossibile interessarsi al cinema d'animazione elvetico senza conoscere i tre cineasti dello studio GDS di Carouge», ha detto a Keystone-ATS Christian Gasser, giornalista, curatore e insegnante di cinema d'animazione all'Alta scuola di Lucerna. «In particolare Georges Schwizgebel, grande maestro del cinema d'animazione svizzero.»

«È là dagli inizi. L'ha segnato con la sua personalità e il suo lavoro. Della sua generazione, è l'unico ad essere riuscito a fare carriera nel cinema d'animazione e a creare un'opera piuttosto considerevole, anche comparandola su scala internazionale, con circa 25 film e cortometraggi.»

Dipinti in movimento e muti

I dipinti in movimento e muti di Schwizgebel sono stati premiati nei festival di tutto il mondo. In Svizzera, ha ricevuto il premio d'onore del cinema svizzero nel 2018.

L'avventura ha inizio nel 1971 quando i tre grafici, conosciutisi in un'agenzia pubblicitaria, fondano lo studio GDS a Carouge, nei pressi di Ginevra. Schwizgebel e Suter si sono diplomati alla Scuola di Arti decorative mentre Luyer ha appena terminato la sua formazione di grafico. Dalla fondazione del loro atelier, i tre artisti hanno disegnato e animato più di 40 cortometraggi d'animazione.

Il programma «Rencontre» delle 59esime Giornate di Soletta, che si tengono fino al 24 gennaio, presenta l'integralità dell'opera cinematografica dello studio GDS. Comprende 42 cortometraggi, animati e realizzati attraverso diverse tecniche.

«Alcuni film hanno dovuto essere restaurati», ha spiegato, Luyet a Keystone-ATS nello studio GDS di Carouge. Lo ha fatto lui stesso o pagando di tasca sua. Alcuni film di Suter, in peggiore stato, sono stati digitalizzati dalla Cinémathèque suisse.

Se Luyet è solito scrivere una sceneggiatura, Schwizgebel parte spesso da un brano musicale. Impiega anche i miti e le favole (Faust, Frankenstein, Icaro, Cenerentola) e mette in scena o interpreta un gran numero di opere pittoriche (Bonnard, De Chirico, Vermeer, Escher, Hopper, etc).

«Fare un cut è quasi un fallimento»

Schwizgebel privilegia il piano sequenza: «è quasi un fallimento fare un cut (taglio, ndr). Mi piacerebbe riuscire a far susseguire i piani di un film con la stessa fluidità e la stessa logica che troviamo nei sogni», spiega, citato in un libro di Patrick Barrès.

Suter si distingue grazie al suo stile puro, spesso vicino ai fumetti. Il «punk» della squadra è Luyet, il cui soggetto ricorrente sono i pretesi vincitori e perdenti della nostra società, come un milionario al lotto o un detective privato.

Anche se i tre uomini hanno a lungo condiviso il locale di lavoro, la rispettiva produzione è individuale. I tre autodidatti hanno comunque collaborato su uno dei loro primi film: «Patchwork» (1971). «Verrà proiettato a Soletta, ma ci avrebbe fatto piacere che venisse dimenticato», hanno detto Luyet e Suter, che lo trovano troppo tipizzato 68.

Contrariamente a Schwizgebel, che ha tracciato il suo cammino sviluppando uno stile – pittura, musica, geometria – e «che non cessa di migliorarsi con il tempo», Luyet è passato da un film a un altro senza pensare in termini di carriera, con un premio che chiamava la realizzazione del film seguente.

Luyet si basa su una sceneggiatura da lui inventata e varia gli stili: sperimentale in «Rush» con l'artista contemporaneo Xavier Robel o fumetto nero in «Robert Creep». Quest'ultimo, di 26 minuti, una co-produzione con «arte», rete televisiva franco-tedesca, è stato realizzato fra gli altri con il fumettista zurighese Thomas Ott, suo primo stagista.

Totale libertà e ingenuità

Il suo film preferito è «Ricochet», il primo che ha realizzato. «È stato fatto in totale libertà e soprattutto ingenuità. È grazie a lui se sono ancora qui a fare film: ha deciso tutto», ha spiegato.

Si qualifica come artigiano, ragione per la quale il premio di cui va più fiero, è giustamente quello degli artigiani dei comuni ginevrini, ricevuto nel 2022. «Questa qualifica, è ciò che meglio mi corrisponde», ha rilevato.

Dall'inizio della loro produzione, i loro film sono passati a Soletta. «Le Macaque» di Daniel Suter è pure stato proiettato nel 1972 sulla Piazza Grande di Locarno, racconta.

Prima che nuovi festival esclusivamente consacrati al cinema d'animazione non facessero la loro apparizione, come Fantoche a Baden (AG) nel 1995 o il più modesto Animatou a Ginevra nel 2006.

Suter disegna ma non fa più film: la sua esposizione «Arbres» verrà mostrata alla Freitagsgalerie di Soletta. Luyet, il cui ultimo corto «Lucky man» è uscito nel 2022, sta lavorando ad un nuovo film, afferma.