Ambiguità non chiarita Harry Styles risponde alle accuse: «Non lucro sulla comunità LGBTQ+»

Covermedia

23.8.2022 - 11:00

Harry Styles
Harry Styles

Il cantante torna a parlare della sua ambiguità sessuale, in rapporto al suo nuovo film «My Policeman», in cui interpreta un poliziotto gay.

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Harry Styles è sempre stato piuttosto ambiguo sulla sua sessualità.

L’appariscente cantante, spesso beccato con abiti gender-fluid, non ha mai esplicitamente chiarito il proprio orientamento. Evitando di rispondere a tale domanda, l’ex One Direction ha più volte dichiarato che, etichettare la propria sessualità, sia ormai obsoleto.

Recentemente è stato anche accusato di trarre profitto dall'estetica queer senza aver mai esplicitamente ammesso di far parte della comunità LGBTQ+.

Relazioni con donne famose

In un’intervista rilasciata su Rolling Stone, Harry ha così risposto alle accuse: «Ogni tanto le persone mi dicono, «Ti fai vedere solo con donne», ma io non penso di farmi mai vedere pubblicamente con qualcuno. Se mi fanno una foto mentre sono con una persona, questo non significa che io abbia scelto di avere una relazione pubblica».

Da quando ha raggiunto la fama, Harry ha avuto delle relazioni con donne famose, come la defunta conduttrice Caroline Flack, Taylor Swift e attualmente frequenta l’attrice e regista Olivia Wilde.

Il suo ruolo in «My Policeman»

Il 28enne ha parlato di sessualità in relazione al suo nuovo film «My Policeman», in cui interpreta un poliziotto che vive una love story clandestina con un uomo nell’Inghilterra degli anni ’50, quando l’omosessualità era ancora illegale.

«È abbastanza incomprensibile, oggi, pensare «Non potevi essere gay. Era illegale»», ha ricordato Styles. «Tutti, me compreso, abbiamo fatto il nostro percorso per capire la nostra sessualità e sentirci a nostro agio a riguardo».

Harry ha poi aggiunto che «My Policeman» non è solamente «una storia gay su due uomini gay», ma un film con molta tenerezza e amore.

«Spesso, nei film, il sesso tra persone gay è ridotto a due ragazzi che ci danno dentro, a cui viene rimossa tutta la dolcezza», aggiunge. «Mi piace immaginare che a vederlo siano anche quelle persone che erano vive quando essere gay era illegale. Michael (il regista Michael Grandage) voleva mostrare questo atto di tenerezza, amore, sensibilità».