Spettacolo Harvey Weinstein: il processo rimarrà a New York

I legali dell’ex produttore volevano spostare la sede del dibattimento, a causa del forte interesse mediatico che circonda il caso.

È stata rigettata la richiesta dei legali di Harvey Weinstein di spostare da New York la sede del processo che vede l’ex produttore imputato per stupro.

Secondo il team legale, il giudizio sull’ex boss della Miramax rischia di essere condizionato dal forte interesse che circonda il caso e dall’incessante presenza di manifestanti all’esterno del tribunale, che ha trasformato il processo in un «circo mediatico».

La richiesta era già stata rigettata in prima istanza dal giudice James Burke, ma la Difesa non si è arresa e ha presentato ricorso in Appello la scorsa settimana. Una nuova bocciatura è arrivata nella giornata di martedì, 21 gennaio: il processo dunque inizierà regolarmente a Manhattan mercoledì.

Weinstein si è dichiarato non colpevole dei cinque reati che gli vengono contestati. È accusato di aver abusato sessualmente due donne, una nel 2006 e un’altra nel 2013. Il 67enne continua a ribadire di aver avuto solamente rapporti consenzienti.

Intanto è stato vietato ai legali dell’ex produttore di usare durante il processo «le dozzine e dozzine e dozzine di lettere d’amore» indirizzate al suo assistito da alcune delle sue accusatrici.

Il giudice Burke non ha permesso l’utilizzo delle e-mail nel dibattimento pubblico per tutela della privacy: potranno però essere esposti «la sostanza e i contenuti».

La giuria sarà composta da sette uomini e cinque donne, mentre il processo si pensa possa durare fino a marzo.

Se condannato, Weinstein rischia di trascorrere il resto della sua vita dietro le sbarre.

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