Dopo il tormentone «Il coccodrillo come fa?»: 30 anni dopo Gabriele Patriarca racconta tutto

fon

20.5.2025

Gabriele Patriarca, sinistra, da bambino.
Gabriele Patriarca, sinistra, da bambino.
zecchinodoro.org

Trent'anni dopo «Il coccodrillo come fa?», Gabriele Patriarca è ancora nel cuore di molti, ma ora è anche un papà, un doppiatore di successo e un uomo che difende con forza la sua arte dalle minacce dell'intelligenza artificiale.

Nicolò Forni

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Gabriele Patriarca, ex bambino prodigio dello Zecchino d’Oro con «Il coccodrillo come fa?», oggi è un affermato doppiatore.
  • Nonostante una carriera lunga trent'anni e ruoli importanti, è ancora identificato con la celebre canzone dell'infanzia.
  • Oggi guarda al futuro con preoccupazione per l'impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del doppiaggio.

Chi non ha mai canticchiato «Il coccodrillo come fa»? Alzi la mano! Ebbene sì, a trent'anni da quel tormentone che ha fatto cantare grandi e piccini, uno dei due baby interpreti è diventato un uomo, un papà e un apprezzato doppiatore.

È Gabriele Patriarca, che nel 1993, a soli 5 anni, conquistò il pubblico dello Zecchino d’Oro con la sua irresistibile interpretazione, in coppia con Carlo Andrea Masciadri.

Oggi ha 36 anni, è sposato con la collega Eva Padoan, anche lei doppiatrice, e insieme hanno due figli, Anita e Alessandro. La sua carriera? Inarrestabile: da Neville Paciock in Harry Potter a Elliott in E.T. (nel ridoppiaggio), passando per Jackson in Hannah Montana, la voce di Gabriele ha fatto il giro del mondo.

Ma attenzione: nonostante un curriculum da star del microfono, lui resta per tutti «il bambino del coccodrillo», una cosa che a volte pesa. «Mi piacerebbe essere ricordato anche per ruoli più maturi, ma senza quella canzone forse non avrei mai incontrato mia moglie, né avuto i miei figli», confessa in un'intervista concessa a «Fanpage.it». Insomma, croce e delizia.

Il ricordo di quegli anni nello Zecchino d'oro

Il ricordo di quegli anni è ancora vivissimo: Cino Tortorella, alias Mago Zurlì, lo portava con sé in tour per l’Italia, e di Mariele Ventre dice: «Sembrava severa, ma era dolce. Per gestire un coro di bambini ci vuole carattere».

Il premio? Altro che cachet: «Mi diedero una bici. Se avessi preso un euro ogni volta che passano la canzone, oggi vivrei ai Caraibi!», scherza.

Nel frattempo il piccolo Carlo Andrea Masciadri è diventato un oboista in Svizzera («Realizzato e felice», dice Patriarca), mentre Gabriele, tra un turno di doppiaggio e uno di papà a tempo pieno, continua a fare quello che ama.

Anche se il futuro del suo mestiere è minacciato: «L'intelligenza artificiale è una realtà spaventosa. Nessun algoritmo può sostituire le emozioni vere di un attore».

E se vi chiedete ancora come fa il coccodrillo, sappiate che, a detta degli esperti, «trimbula». Non proprio da hit estiva, ma di sicuro indimenticabile.