L'intervista Isabella Rossellini premiata a Lucerna: «Sono molto sorpresa»

sifo, ats

6.12.2024 - 10:00

L'attrice e regista italiana Isabella Rossellini alla prima del film «Conclave» di Edward Berger a Londra lo scorso mese di ottobre (foto d'archivio).
L'attrice e regista italiana Isabella Rossellini alla prima del film «Conclave» di Edward Berger a Londra lo scorso mese di ottobre (foto d'archivio).
Keystone

L'attrice e regista italiana Isabella Rossellini riceverà domani sera agli European Film Awards a Lucerna il premio per il miglior contributo europeo al cinema mondiale. La 72enne figlia d'arte si è detta «molto sorpresa e lusingata».

Keystone-SDA, sifo, ats

Chiediamo all'attrice cosa rappresenti questo riconoscimento per «il suo contributo unico al mondo cinematografico», si legge nella nota di fine settembre della European Film Academy.

L'attrice e regista vanta una carriera internazionale: «Sono europea, mia mamma era svedese, mio papà era italiano e sono cresciuta in Europa. Vivo da parecchio tempo negli Stati Uniti. Ma lavoro» fra i due continenti, spiega Rossellini, che ha la doppia nazionalità italiana e americana, in un'intervista all'agenzia Keystone-ATS.

«Negli ultimi due anni ho ricevuto molti premi», dice ridendo. «Aiutano ad acquisire fiducia, non dipendo solo dalla reputazione della mia famiglia», afferma.

Fra cinema europeo e Hollywood

Rossellini ha recitato sia in film americani che europei. «In America ho lavorato molto a film indipendenti e occasionalmente in grandi pellicole hollywoodiane. Penso che gli americani fossero piuttosto vicini agli stranieri, così lentamente mi hanno accettata. Ma ho un accento in inglese e ciò limita la mia presenza nelle grandi produzioni», spiega.

Negli ultimi tempi però nota una contro-tendenza: ha potuto prestare la sua voce a film d'animazione della Pixar come «Gli incredibili 2».

«In generale penso che il cinema europeo sia più orientato all'arte mentre in America l'industria è più grande» il che permette anche un finanziamento maggiore, aggiunge.

Da modella ad attrice

Figlia dell'attrice svedese Ingrid Bergman e del regista italiano Roberto Rossellini, Isabella Rossellini è entrata nel mondo del cinema relativamente tardi, verso i 30 anni, proseguendo al contempo una carriera di modella. «Penso che avrei dovuto iniziare a recitare e girare film prima. L'esitazione era basata sulla mia famiglia e per rispetto verso il loro talento», dice.

Nel 1976 Rossellini fa una breve comparsa accanto a sua madre in «Nina» di Vincente Minnelli. «Mia mamma, che amava recitare, voleva che provassi anch'io. Mi è piaciuto il set ma preferivo lavorare con mio padre nel reparto costumi», spiega. Da lì intraprende gli studi all'Accademia di costume e di moda di Roma.

Nel 1982 Rossellini diventa testimonial globale di Lancôme, dove rimarrà per 14 anni. Il passaggio dalla moda al cinema è breve: «Richard Avedon mi ha incoraggiata a diventare attrice, dicendo "stai già recitando davanti alla mia camera, fotografo emozioni e non un bel naso"».

«Penso che il successo che ho avuto come modella mi abbia aiutato a diventare attrice, ci sono grandi similitudini», precisa.

«È stato duro all'inizio, le recensioni erano severe e critiche, come mi aspettavo, adoravano mia mamma e non me. Poi a poco a poco sono cambiate», spiega l'attrice 72enne.

«Le donne hanno qualcosa da dire»

Nella sua carriera Rossellini ha recitato in moltissimi film e sono molti i ruoli che le sono piaciuti, dice. In «Velluto Blu» («Blue Velvet», 1986), il regista David Lynch «mi ha dato enorme spazio per creare il personaggio di Dorothy», dice, «mi è piaciuto molto interpretare questo ruolo ma quando il film è uscito la ricezione è stata controversa». «Lavorare con diversi autori mi ha aperto diverse porte», afferma.

Fra i film più recenti in cui ha recitato cita «La Chimera» (2023) della regista italiana Alice Rohrwacher, coprodotto dalla ticinese Amka Films Productions di Savosa. «La adoro, penso che abbia una voce talmente originale. Ma al contempo posso sentire l'influenza di mio padre, di Pasolini, di Fellini, la generazione con cui sono cresciuta», spiega.

«Penso sia una delle registe più talentuose e in più è una donna ed è interessante vedere che le donne hanno qualcosa da dire». A questo proposito cita anche la regista francese Coralie Fargeat, il cui body-thriller «The Substance» è nominato al premio del miglior film agli European Film Awards di questa sera.

«Quello che è divertente dell'essere attore è che puoi vivere la vita di diversi personaggi ma anche capire la situazione», dice. «Recitare può anche aiutare talvolta ad aggirare la timidezza». Il suo ruolo più recente è quello della suora Agnes in «Conclave» (2024) del regista austriaco, che ha anche la nazionalità svizzera, Edward Berger.

Regista di film sugli animali

Lo sceneggiatore e cineasta canadese Guy Maddin «mi ha incoraggiata a diventare regista» dice, «lui lavora con 7 o 8 persone sul set e mi sembrava un numero che potessi gestire». Ancora adesso «abbiamo più o meno la stessa troupe».

Rossellini ha un master in etologia (lo studio del comportamento animale, ndr.) e possiede un'azienda agricola biologica Mama Farm a Brookhaven, nell'isola di Long Island nello Stato di New York.

Come regista si dedica a cortometraggi sugli animali, sono l'unica cosa che le interessa, dice. Fra le serie di corti si citano: «Green Porno», «Seduce Me» e «Mammas». «Mi piacciono la narrazione e le storie, sia che recito in esse sia che le scrivo».