Sanremo Sanremo: sul palco Drusilla Foer contro i pregiudizi e Saviano per non dimenticare

ATS / sam

4.2.2022 - 08:21

Con l'omaggio al presidente italiano Sergio Mattarella, nel giorno del giuramento per il suo secondo mandato al Quirinale, Amadeus ha aperto giovedì la terza serata del Festival di Sanremo, caratterizzata dalla presenza sul palco della co-conduttrice Drusilla Foer, dalla performance di Cesare Cremonini e dall'orazione civile dello scrittore Roberto Saviano.

Keystone-SDA, ATS / sam

Il festival della musica italiana, che veleggia con ascolti record e con il 56% di share, torna ai fasti dell'era Pippo Baudo. Sono infatti stati 9 milioni 360 mila gli spettatori che hanno seguito ieri sera su Rai1 la terza serata, iniziata alle 21.30 e terminata alla 1.46.

A mo' di paragone, l'anno scorso la terza serata del festival - dedicata alle cover - aveva ottenuto in media 7 milioni 435 mila spettatori, pari al 44.4% di share.

Ma parliamo di quello che è andato in scena. Smessi i panni di «spalla» degli amici Fiorello e Zalone, Amadeus è stato un impeccabile padrone di casa. «Buon lavoro, presidente – dice, rivolto a Mattarella, aprendo la serata – Lei è stato un punto di riferimento e lo è stato anche oggi quando ha ricordato l'importanza della cultura, delle arti, del teatro, cinema e musica».

Poi la dedica: «Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie Marisa e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell'ultimo, leggendario concerto di Mina. E allora ecco ‹Grande grande grande› che è quello che pensiamo di lei».

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Drusilla Foer regina della serata

La regina della serata è stata Drusilla Foer: con talento, eleganza, classe e ironia, si è «mangiata» il palco (e ha superato brillantemente la prova della scala).

Applausi e social impazziti per lei: la nobildonna toscana, ideata da Gianluca Gori, è stata la co-conduttrice perfetta. «Restare tutta la sera qui? Ma è un inferno», ha detto scandalizzata ad Amadeus. «Lei mi fa fare la valletta: se l'avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato».

Ma si è commossa quando Michele Bravi le ha detto: «Sono contento che sei qui, la tua presenza racconta la meritocrazia».

Poi ha giocato a modo suo con i pregiudizi entrando in scena nei panni di Zorro: «Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicché mi sono travestita». Si è sfilata cappello, maschera e mantello, ha lasciato solo i baffetti. «Che fa, si spoglia completamente?», le ha chiesto Amadeus. «Farei delle grandi sorprese», la risposta sul filo dell'ironia.

Da Saviano un inno al coraggio della scelta

A metà serata, poi, Amadeus ha interrotto il ritmo serrato della gara per dare la parola a Roberto Saviano: l'orazione civile dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a trent'anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, è stato un inno al coraggio della scelta, contro il silenzio che nutre le mafie, contro la neutralità che è nemica della libertà e della dignità.

Tutto l'Ariston si è alzato in piedi per rendere omaggio alle vittime della mafia: «Ricordare – ha scandito Saviano – non è un atto passivo, viene da 're-cordari', rimettere nel cuore, non vuol dire provare nostalgia per Falcone e Borsellino, ma rimetterli in vita sentendoli battere in noi».

Per tutti, anche per chi non c'era, «sono simboli di coraggio, che è sempre una scelta», ha incalzato lo scrittore, citando gli esempi di Chinnici, Terranova, Saetta, Costa, Giacomelli, Livatino, «finiti sotto i colpi delle mafie» e sottolineando che Falcone e Borsellino, oggi «celebrati come eroi», subirono la delegittimazione, «non c'erano i social ma c'erano gli haters».

Ebbe il coraggio di scegliere Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia, suicida a 17 anni dopo via D'Amelio: Saviano – all'Ariston a titolo gratuito – ha chiuso il monologo citando la frase di un suo tema: «Se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo».

Cesare Cremonini super ospite musicale

Il superospite musicale della terza serata è stato Cesare Cremonini, che ha dato vita a una performance speciale per festeggiare i 20 anni di carriera.

L'ex frontman dei Lunapop ha portato in scena un medley con «Nessuno vuole essere Robin», «Marmellata 25», «Logico», «La nuova stella di Broadway» e «Poetica» e poi ha proposto il nuovo singolo «La ragazza del futuro».

È stata la sua prima volta all'Ariston, il pubblico è rimasto tutto in piedi per lui e si è scatenato a ballare quando lo show è culminato con l'indimenticabile tornentone «50 Special».

Mahmood & Blanco, Elisa e Morandi in testa alla classifica

Per parlare della gara, giovedì sera sul palco tutti i Big hanno riproposto le loro canzoni, tra qualche problema di audio, in particolare durante l'esibizione di Tananai, le consuete provocazioni di Achille Lauro, che si è sbottonato i pantaloni, e l'immancabile Fantasanremo.

Questa intanto la classifica generale alla fine della terza serata (dopo il voto della stampa le prime due sere e del televoto e demoscopica 1000 ieri sera): sul podio Mahmood & Blanco, Elisa e Gianni Morandi. Seguono Irama, Sangiovanni, Emma, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, La Rappresentante di Lista, Dargen D'Amico, Michele Bravi, Ditonellapiaga e Rettore, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Rkomi, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni, Yuman, Ana Mena e Tananai.