TecnologieJames Cameron e la paura dell’intelligenza artificiale: «Non si torna indietro»
Covermedia
31.7.2023 - 13:00
Il regista si sbottona sull'eventuale utilizzo dell’IA nell’intervista concessa alla canadese CTV, in occasione di un evento organizzato a Ottawa dalla Royal Canadian Geographical Society.
31.07.2023, 13:00
31.07.2023, 13:03
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James Cameron mette in guardia sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale, anche in ambito cinematografico.
Il leggendario regista hollywoodiano è stato il primo che con «Terminator» ha immaginato uno scenario catastrofico legato all'ingerenza dell’IA.
Il 69enne canadese ha discusso della questione nell’intervista concessa alla canadese CTV, in occasione di un evento organizzato a Ottawa dalla Royal Canadian Geographical Society, ed in particolare sui timori già espressi dai padri dell’IA.
«Sono assolutamente d’accordo con loro e con le loro preoccupazioni. Nel 1984 ho provato ad avvertirvi, ma non mi avete dato retta», spiega Cameron come riporta anche il sito di Repubblica, aggiungendo che l'impiego massiccio delle IA nell'ambito militare è quello che desta più allarme.
«Penso che entreremo nell'equivalente di una corsa agli armamenti come per il nucleare, ma con l’intelligenza artificiale – ha spiegato – E se non lo faremo noi (occidentali, ndr), lo faranno gli altri. E quindi ci sarà un’escalation (…) Non è difficile immaginare le IA impegnate in uno scenario di guerra, con intere battaglie combattute dai computer a una velocità incomprensibile per gli umani. E da cui non avremo più la possibilità di tornare indietro».
Secondo il regista, comunque, l’essere umano è ancora superiore alle macchine.
«Ci sono certi casi in cui la nostra mente lavora come fosse un computer quantistico – ha chiarito – Abbiamo la capacità di mettere insieme un sacco di variabili apparentemente scollegate fra loro, valutarle e poi arrivare a una conclusione (…) Puoi conversare con una chatbot e ti sembrerà un po' umana, ma per farlo le servono 10-20 megawatt di energia e un insieme di processori che peseranno migliaia di tonnellate. Noi ce la facciamo con un chilo e mezzo di materia grigia».
Ecco perché gli sceneggiatori non verranno sostituiti tanto presto dalle macchine.
«Non credo che la tecnologia sia o sarà presto in grado di sostituire gli sceneggiatori (...) Il punto non è mai chi ha scritto una storia, ma se quella storia sia una buona storia».