Spettacolo Johnny Depp perde la causa contro il The Sun

La sentenza è arrivata tre mesi dopo la conclusione del processo mediatico che aveva visto contrapporsi Depp all’ex moglie Amber Heard e al The Sun.

Johnny Depp ha perso la causa intentata contro il tabloid britannico The Sun, che in un articolo del 2018 lo definiva un «picchiatore di mogli».

L'attore dei «Pirati dei Caraibi» ha citato in giudizio l'editore del The Sun, News Group Newspapers (NGN) e il suo direttore esecutivo Dan Wootton per diffamazione.

Depp ha sempre sostenuto la sua innocenza, nonostante le accuse dell’ex moglie Amber Heard.

L’ultima battaglia della diatriba si era consumata a luglio in un processo di 16 giorni.

Dopo aver analizzato le richieste di ambo le parti, il giudice dell'Alta Corte britannica, Justice Nicol, si è pronunciato a favore del The Sun.

Nella sua sentenza, il giudice ha affermato che l'attore aveva «dimostrato gli elementi necessari per sostenere la sua causa di diffamazione», ma l’NGN ha mostrato che la storia pubblicata «era sostanzialmente vera».

A seguito della sentenza, un portavoce del The Sun ha rilasciato una dichiarazione.

«Il The Sun conduce una campagna per le vittime di abusi domestici da oltre 20 anni. Le vittime di abusi domestici non devono mai essere messe a tacere e ringraziamo il giudice per la sua attenta considerazione e ringraziamo Amber Heard per il suo coraggio nel testimoniare in tribunale».

Un avvocato dell'attrice di «Aquaman» ha infine assicurato «che la decisione e la sentenza non sono una sorpresa».

Durante il processo, si sono ascoltate anche le testimonianze di amici, parenti e diversi ex ed attuali dipendenti.

Depp ha presenziato al banco dei testimoni per cinque giorni, durante i quali è stato interrogato sul suo stile di vita hollywoodiano, sul suo uso di alcol e droghe e sui suoi rapporti con amici famosi tra cui il chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards ed Elton John.

L'attore 57enne ha anche citato in giudizio la 34enne Heard per 50 milioni di dollari (43 milioni di euro) negli Stati Uniti per un articolo uscito sul Washington Post nel 2018 in cui la donna afferma di aver subito violenza durante il matrimonio.

CoverMedia