(Cover) - IT Showbiz - Nella battaglia legale tra Johnny Depp e i suoi ex agenti non sono da considerare «rilevanti» le spese folli della star de I Pirati dei Caraibi: a stabilirlo è un giudice della corte di Los Angeles, che, ieri 10 luglio, si è pronunciato sull’intricata faccenda.
A inizio anno, l’attore ha accusato Joel e Robert Mandel e la loro compagnia The Management Group (TMG) di averlo frodato per decine di milioni di euro, di aver colpevolmente pagato in ritardo le sue tasse (facendo lievitare a dismisura la cifra da versare all’agenzia delle entrate americana) e di aver erogato dei presiti senza la sua autorizzazione.
Di contro i Mandel sostenevano come l’unico e vero responsabile del suo crollo economico fosse lo stesso Depp, che, a causa del suo stile di vita costosissimo, avrebbe dilapidato circa 1.7 milioni di euro al mese.
A smontare la controdenuncia dei due manager è stato ieri il giudice Teresa Beaudet che ha dichiarato come «le pagine riportanti le presunte spese esorbitanti di Depp non costituiscono alcun fattore di rilevanza».
Tra le spese folli di Johnny - secondo i Mandel -, ci sarebbero 69.7 milioni di euro per le sue 14 case, oltre 16 milioni di euro per il suo yacht e due milioni e mezzo di euro per far sparare le ceneri dello scrittore amico Hunter Thompson da un cannone.
Sulle pagine del Wall Street Journal, Depp ha dichiarato ad aprile: «Perché non si sono rifiutati di avermi come cliente, se, come dicono loro, ero ormai fuori controllo? Ho lavorato duramente e intensamente per molti anni, ma ho fatto l’errore di essermi fidato di troppe persone, da cui chiaramente sono stato profondamente deluso».
Cover Media
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