Junior Cally in campo, «risposta a chi mi etichetta»
Rapper-calciatore al debutto con il Fiumicino in finale partita
FIUMICINO, 23 FEB – «Non mi è piaciuto ricevere critiche e commenti da alcuni, quella piccola parte, del mio paese ma oggi, al campo, si è visto che il paese è dalla mia parte, mi conosce. Sono stato sempre contro ogni tipo di violenza. Oggi è stato un modo per rispondere a quelle poche persone che mi hanno etichettato per ciò che non sono assolutamente». Lo ha detto, a Fiumicino, sul campo dello Stadio Pietro Desideri, al termine della partita contro il Tolfa, il rapper Junior Cally, che ha debuttato all'85esimo minuto con il Fiumicino 1926. In tutto 9-10 minuti in campo, compreso il recupero. Tribune piene, circa 4-500 gli spettatori, tanti genitori con bambini e ragazzi, per incitare, con cori ripetuti, la formazione di casa ed il rapper, all'esordio ufficiale, che al termine dell'incontro ha ricevuto l'affetto di molte persone e richieste di selfie, soprattutto dai giovanissimi.
Dal palco di Sanremo ai campi di calcio della sua città. Ribadendo oggi che una parte dei ricavati della partita sarà destinata ad un'associazione contro la violenza sulle donne, il rapper, all'anagrafe Antonio Signore («il 28/2 uscirà la «special edition» di «Ricercato», con inediti che non hanno nulla a che vedere con il calcio», ha detto) è tornato alle origini calcistiche giovanili (ha giocato nel Focene) ed ha indossato la maglia rosso blu del Fiumicino Calcio 1926, che alla vigilia dell'incontro, terminato 0-0, era prima nel Girone A di Promozione laziale, ora scavalcato di un punto dal Città di Cerveteri, vittorioso in trasferta; il cantante è cresciuto a Focene, località balneare del comune di Fiumicino. Appena tornato dal Festival di Sanremo, ha chiesto un incontro al Presidente del club, Simone Munaretto, per poter essere tesserato, richiamare pubblico, dando un aiuto alla squadra in corsa per la promozione, e trovando subito risposta positiva. Si è subito messo a disposizione dell'allenatore dei rossoblù, Luigi Di Ruocco. «Ai ragazzi dico sempre – ha sottolineato ancora – di non farsi abbattere dal pregiudizio e di usare il pregiudizio come arma a loro favore. Spesso e volentieri chi critica il tuo sogno è perchè non riesce a crearsene uno proprio». (ANSA).
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