Spettacolo Kendall Jenner: stalker espulso dagli Stati Uniti

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12.6.2019 - 09:33

The British Fashion Awards 2018 held at the Royal Albert Hall - Arrival

Featuring: Kendall Jenner
Where: London, United Kingdom
When: 10 Dec 2018
Credit: Lia Toby/WENN.com
The British Fashion Awards 2018 held at the Royal Albert Hall - Arrival Featuring: Kendall Jenner Where: London, United Kingdom When: 10 Dec 2018 Credit: Lia Toby/WENN.com
Source: Lia Toby/WENN.com

John Ford è stato scortato su un volo con destinazione Ontario, Canada.

L’uomo accusato di avere a lungo perseguitato Kendall Jenner è stato espulso dagli Stati Uniti e rispedito nel suo nativo Canada.

John Ford era stato arrestato dalla polizia nel New Mexico a marzo per via del permesso di soggiorno scaduto, a sole due settimane dalla notifica delle accuse di stalking e violazione di domicilio ai danni della top model. Successivamente venne condannato a sei mesi di detenzione e a scontare tre anni di libertà vigilata, ma, dopo 90 giorni, fu rilasciato per buona condotta.

Ford, 38, era rimasto nei radar della Immigration and Customs Enforcement (ICE) e, allo scadere del suo visto turistico, è stato prima tenuto in custodia a El Paso (Texas) e poi scortato su un aereo con destinazione Ontario, Canada.

Kendall può dunque tirare un lungo sospiro di sollievo: la polizia infatti considerava l’uomo come una minaccia per la 23enne.

Un rappresentante della ICE ha dichiarato a TMZ come «grazie all’intervento sia stato evitato un potenziale crimine violento».

«I nostri agenti speciali hanno agito velocemente per assicurare che l’ossessivo comportamento di questa persona non sfociasse in una tragedia».

Kendall non si è ancora espressa ufficialmente sull’espulsione di Ford, ma a marzo, in seguito all’arresto, la star aveva ringraziato la polizia attraverso un comunicato, affidato al suo portavoce.

«Apprezziamo molto il duro lavoro del Dipartimento di Polizia di Los Angeles e della ICE - si leggeva nella nota -. Le sue azioni non hanno avuto solamente un brutto impatto sulla vita di Kendall, ma anche sul senso di sicurezza dell’intera famiglia. Tutti temevano per l’incolumità loro e di Kendall. Sapere che quest’individuo si trovi in custodia ci dà un senso di pace mentale».

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