L’attore comico è in causa con una società digitale, che chiede un risarcimento da oltre 6 milioni di euro.
Kevin Hart rischia di dover sborsare 7.2 milioni di dollari (6.3 milioni di euro), dopo aver assistito al respingimento del ricorso per una causa che va avanti da oltre un anno.
Nel 2018, l’attore è stato denunciato dalla compagnia Stand Up Digital per non aver rispettato i termini di un contratto che prevedeva la promozione di una nuova app.
Nell’esposto originale, i legali della società hanno accusato Hart di aver fatto crollare le possibilità di successo dell’app, a causa dello scandalo da cui l’attore è stato travolto per via di un sex tape.
Il 39enne, un mese fa, ha risposto con una controdenuncia, insistendo che la responsabilità del flop dell’applicazione della Stand Up Digital non sia da attribuire al filmato, che lo ritraeva in una situazione compromettente con una donna durante un party a Las Vegas, nel 2017.
Kevin ha inoltre citato in giudizio i dirigenti del gruppo, rei di non avergli garantito la somma di denaro pattuita all’epoca della stipula del contratto.
Purtroppo per il protagonista di «Jumanji - Benvenuti nella giungla», il ricorso è stato respinto, ma, secondo il The Blast, un giudice rivedrà il caso.
Possibile che decada l’accusa di violazione del contratto.
Periodo decisamente no per l’attore comico, costretto a rinunciare alla conduzione della Notte degli Oscar a causa di una serie di tweet denigratori contro gli omosessuali.
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