Spettacolo Kevin Spacey: accusato da altri 20 uomini

CoverMedia

1.12.2017 - 12:52

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L’attore avrebbe abusato di venti ragazzi durante il suo periodo da direttore artistico dell’Old Vic di Londra.

Continuano a piovere accuse su Kevin Spacey.

Durante il suo periodo da direttore artistico dell’Old Vic di Londra, l’attore avrebbe molestato 20 uomini, come fatto sapere dai manager del teatro britannico che hanno ricevuto altrettante segnalazioni riguardanti «comportamenti inappropriati» messi in atto dalla star di American Beauty tra il 2004 e il 2015.

Le vittime hanno dichiarato di essersi sentite «impossibilitate a denunciare» a causa del potere esercitato da Spacey, aggiungendo come l’attore «operasse senza alcuna responsabilità».

In un comunicato si legge: «Questo è chiaramente inaccettabile e il The Old Vic chiede veramente scusa per non essere riuscito a creare un ambiente o una cultura in cui le persone possano sentirsi libere di parlare».

Il direttore esecutivo del teatro, Kate Varah, ha aggiunto al The Guardian: «L’Old Vic si scusa per quello che è successo o quello che è presuntamente successo. Le scuse vanno alle persone che sono rimaste coinvolte in questa faccenda. Da ora in avanti saranno adottate politiche diverse per la nostra organizzazione».

Il nuovo direttore artistico Matthew Warchus ha inoltre espresso «sincera e profonda vicinanza» per le vittime degli abusi.

Kevin è finito nell’occhio del ciclone in seguito alle accuse da Anthony Rapp, che ha dichiarato di essere stato abusato dall’attore quando aveva appena 14 anni.

Lo scandalo è già costato caro a Spacey: il 58enne è stato licenziato da Netflix che ha fatto sapere di non voler avere nulla a che fare con lui per un’eventuale nuova stagione di House of Cards; la International Emmy Founders Award gli ha revocato il premio che avrebbe dovuto ritirare a novembre; infine la casa di produzione Imperative Entertainment e il regista Ridley Scott hanno deciso di tagliare le scene di «Tutti i soldi del mondo» in cui appare Spacey, sostituendolo con Christopher Plummer.

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