Clinton minacciò Vanity FairLe rivelazioni delle carte Epstein, «minorenni ai potenti per ricattarli»
SDA
5.1.2024 - 18:38
Bill Clinton che minaccia Vanity Fair contro la pubblicazione di articoli sul suo amico Jeffrey Epstein. Una top model suicida in circostanze sospette due anni dopo aver volato sul famigerato 'Lolita Express'.
05.01.2024, 18:38
05.01.2024, 18:57
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Sembra un vaso di Pandora la serie di atti giudiziari legati al caso Epstein.
La seconda tranche di documenti, 19 dopo gli oltre 40 di mercoledì, con migliaia di pagine di deposizioni, rivela nomi nuovi ma anche dettagli imbarazzanti legati a personaggi già noti nell'orbita di Epstein, pur se non penalmente rilevanti.
Tra i nomi nuovi dei ‹clienti›, spuntano quelli di Leslie Wexner, il titano della vendita al dettaglio dietro Victoria's Secret, The Limited e altre catene di negozi. O del miliardario Glenn Dubin, dell'ex ambasciatore Usa e governatore del New Mexico Bill Richardson, dell'ex senatore George Mitchell. Tutti negano.
I nomi che continuano a mantenere alta l'attenzione sono quelli di Bill Clinton e Donald Trump e del principe Andrea.
Adolescenti offerte come prede sessuali a vip della politica e della finanza americana e internazionale per poterli ricattare. Sembra un vaso di Pandora la serie di atti giudiziari legati al caso Epstein e desecretai a puntate, come fossero una serie tv, a cinque anni dal suo suicidio in cella mentre attendeva il processo per traffico di minorenni.
La seconda tranche di documenti, 19 dopo gli oltre 40 di mercoledì, con migliaia di pagine di deposizioni, rivela nomi nuovi ma anche dettagli imbarazzanti legati a personaggi già noti nell'orbita di Epstein, pur se non penalmente rilevanti.
Bill Clinton avrebbe minacciato Vanity Fair
È il caso di Bill Clinton, che sarebbe entrato negli uffici di Vanity Fair e avrebbe «minacciato» lo staff affinché non pubblicasse articoli sul traffico sessuale del suo buon amico Jeffrey.
A raccontare l'episodio è stata Virginia Giuffre, la grande accusatrice di Epstein, in una email ad una giornalista del Daily Mail. Non è chiaro dove Giuffre abbia appreso delle minacce di Clinton.
Nelle carte l'ex presidente degli Stati Uniti viene descritto come qualcuno che «aveva viaggiato con Epstein e Ghislaine Maxwell (la sua fidanzata, ndr) e che avrebbe potuto avere informazioni sulla condotta» del finanziere e della sua complice.
Suicidio di una top model russa che aveva incontrato Epstein
Tra i dettagli inediti anche la vicenda della top model russo-kazaka RuslanaKorshunova, icona pubblicitaria di varie case di moda e morta suicida a 20 anni nel 2008 cadendo dal nono piano del suo appartamento vicino a Wall Street, in circostanze sospette: due anni prima aveva volato sul famigerato jet 'Lolita Express' di Jeffrey Epstein per un viaggio nella sua isola caraibica di Little St. James, teatro di orge e incontri sessuali tra vip e minorenni.
Ma uno dei documenti più interessanti è quello che alza il velo su quelli che erano gli obiettivi del traffico di adolescenti orchestrato dal finanziere e dalla sua compagna: Epstein offrì una ragazza, identificata in un documento del 2014 con lo pseudonimo di «Jane Doe 3», a «numerosi eminenti politici americani, potenti dirigenti aziendali, presidenti stranieri, un noto primo ministro e altri leader mondiali», allo scopo di «ingraziarseli» per la sua attività finanziaria ma anche «per ottenere potenziali informazioni ricattatorie».
Come? Facendosi raccontare dall'adolescente i dettagli degli incontri sessuali. Il documento però non nomina i vip. La giovane fu contattata per la prima volta da Maxwell nel 1999, quando aveva solo 15 anni. Come lei, decine di altre minorenni.
Spuntano vari nomi di spicco
Tra i nomi nuovi dei 'clienti', spuntano quelli di Leslie Wexner, il titano della vendita al dettaglio dietro Victoria's Secret, The Limited e altre catene di negozi. O del miliardario Glenn Dubin, dell'ex ambasciatore Usa e governatore del New Mexico Bill Richardson, dell'ex senatore GeorgeMitchell. Tutti negano.
I nomi che continuano a mantenere alta l'attenzione sono quelli di Bill Clinton e Donald Trump. E del principe Andrea, su cui un gruppo politico anti-monarchico, Republic, ha chiesto di aprire nuove indagini.
Ma Scotland Yard ha già chiuso la porta, dopo le precedenti indagini concluse con un non luogo a procedere e la transazione extragiudiziale multimilionaria del principe con la sua accusatrice Virginia Giuffre.