Citazioni inventateRitirato il trailer di «Megalopolis», la società di produzione: «Abbiamo fatto un casino»
Covermedia
22.8.2024 - 13:10
Il portavoce della società di produzione e distribuzione cinematografica statunitense ha offerto pubbliche scuse, mentre sui social si specula che l'errore possa essere stato causato da un software di intelligenza artificiale.
22.08.2024, 13:10
22.08.2024, 13:31
Covermedia
Mercoledì sera, la Lionsgate ha ritirato il trailer di «Megalopolis», il nuovo film di Francis Ford Coppola, a poche ore dalla sua pubblicazione.
Il motivo? Diverse citazioni incluse nel trailer, che facevano riferimento a presunte critiche negative ricevute in passato da film iconici come «Il Padrino» e «Apocalypse Now», erano in realtà inventate.
Tra le citazioni fasulle, quella di Andrew Harris del Village Voice, che non definì mai Il Padrino «un film sciatto e autoindulgente», e quella di Rex Reed del New York Daily News, a cui non piaceva Apocalypse Now ma che non lo chiamò mai «epica spazzatura». Anche le recensioni positive attribuite a critici come Roger Ebert e Pauline Kael erano state distorte.
Vari giornalisti hanno scoperto l'inganno andando a cercare negli archivi delle pubblicazioni citate, senza trovare riscontro. Un portavoce della Lionsgate ha dichiarato: «Lionsgate ritirerà immediatamente il trailer di Megalopolis. Offriamo le nostre sincere scuse ai critici coinvolti e a Francis Ford Coppola per questo errore imperdonabile nel nostro processo di valutazione. Abbiamo fatto un casino. Siamo spiacenti». Non è ancora chiaro chi abbia creato le citazioni false, ma alcuni ipotizzano l'uso di un software di intelligenza artificiale generativa.
Megalopolis, il 26esimo film di Coppola, ha avuto una produzione travagliata e un budget autofinanziato dal regista stesso. Il film, che uscirà nelle sale italiane il 16 ottobre, racconta lo scontro tra una visione progressista per la ricostruzione di New York, devastata da una catastrofe, e una prospettiva più conservatrice. Presentato al Festival di Cannes, il film ha diviso la critica: alcuni lo hanno definito un testamento artistico, mentre altri lo hanno trovato pretenzioso e confuso.