Musica Lizzo denunciata per plagio: nel mirino un brano inedito circolato sui social

Covermedia

23.10.2025 - 09:30

Lizzo
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La cantante di «Truth Hurts» Lizzo è finita in una nuova battaglia legale. Il brano al centro della causa, mai ufficialmente pubblicato, è diventato virale sui social.

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Lizzo è stata citata in giudizio per presunta violazione del copyright su un brano che, secondo i suoi legali, non è mai stato pubblicato né monetizzato.

La denuncia è stata presentata dagli avvocati di The GRC Trust contro la cantante e la sua etichetta, Atlantic Records, per la canzone «I'm Goin' In Till October» – conosciuta anche come «Good Jeans» – diventata virale su TikTok e Instagram all'inizio dell'anno.

Secondo quanto riportato da TMZ, i legali del trust sostengono che Lizzo avrebbe campionato e copiato elementi strumentali e vocali dal brano di loro proprietà «Win or Lose (We Tried)», senza alcuna autorizzazione.

In una dichiarazione ufficiale, un rappresentante della cantante di «Truth Hurts» ha espresso stupore per la causa intentata:

«Siamo sorpresi che The GRC Trust abbia depositato questa causa», ha dichiarato. «Per chiarezza, la canzone non è mai stata pubblicata né monetizzata, e al momento non è stata presa alcuna decisione riguardo a una futura uscita commerciale».

Chiesto un risarcimento danni

Nel testo della denuncia, i legali del trust affermano che entrambe le parti avevano tentato di raggiungere un accordo per l'utilizzo del campionamento, ma che la trattativa non si è mai conclusa. Nonostante ciò, accusano Lizzo di aver impiegato consapevolmente il loro brano a fini commerciali, senza pagare la licenza.

Il trust chiede ora un risarcimento danni e un'ingiunzione per bloccare qualsiasi utilizzo del brano contestato.

Per Lizzo, si tratta dell'ennesimo capitolo giudiziario. Nel 2023, la cantante di «Juice» era già stata travolta da una serie di cause intentate da ex dipendenti, che l'accusavano di molestie sessuali e razziali, body shaming e ambiente di lavoro ostile – accuse che l'artista ha sempre respinto con fermezza.

Nel 2024, un giudice ha respinto parte delle richieste, eliminando le accuse di discriminazione per peso e disabilità, ma ha mantenuto in piedi alcune delle denunce per molestie e discriminazione religiosa e razziale.